Berlino – Le macchine raddoppiano la propria intelligenza ogni 18 mesi, un ritmo che porterà presto i sistemi di intelligenza artificiale a poter decidere del proprio destino; e l’uomo rischia di essere tagliato fuori. Questo, in sintesi, il pensiero di uno dei più autorevoli fisici della storia di questa scienza, il britannico Stephen Hawking , che dalle pagine di Focus ha “avvertito” l’umanità.
“Al contrario di quanto accade con la nostra intelligenza – spiega Hawking – i computer raddoppiano le proprie capacità ogni 18 mesi. Dunque il pericolo che possano sviluppare un’intelligenza tale da prendere il controllo del mondo è reale”. Le parole del celeberrimo fisico ricordano da vicino quelle già pronunciate dal suo collega, e famoso scrittore di fantascienza, Arthur Clarke, ma riflettono anche i timori sul futuro tecnologico già espressi da Bill Joy, co-fondatore di Sun Microsystems.
Hawking sembra dunque disegnare uno scenario in cui l’uomo non può limitarsi a lavorare su circuiti stampati e hardware non biologico. Per Hawking, infatti, l’uomo deve mirare ad incrementare la complessità del proprio DNA e la bioingegneria deve “migliorare l’uomo” in un quadro di “eugenetica” da nuovo millennio.
Lo scienziato riconosce che una strada del genere presenta rischi e tempi lunghi “ma – spiega – dovremo seguirla se vogliamo che i sistemi biologici riescano a mantenere la propria superiorità su quelli elettronici”.
“Dobbiamo sviluppare più rapidamente possibile – insiste Hawking – tecnologie che permettano una connessione diretta tra cervello e computer, affinché i cervelli artificiali contribuiscano all’intelligenza umana e non si contrappongano ad essa”.
Hawking, autore di numerose opere di divulgazione scientifica tradotte in tutto il mondo, è oggi il titolare della cattedra che all’Università di Cambridge fu di Sir Isaac Newton. La sua vita è segnata dal morbo di Lou Gehrig che lo costringe da anni su una sedia a rotelle e all’uso di un sintetizzatore vocale elettronico.
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Chissà CHI si è lamentato
scommetto che si sono lamentati degli impiegatucoli grigi e pallosi... dicendo che non è possibile che questo o quello prendano tanto (qualunque cifra sia) per suonare.Opinione.E sia chiaro - SONO - un inpiegato... conosco il tipo di persona di cui ho favellato.Saluti boyzAnonimoRe: Chissà CHI si è lamentato
- Scritto da: Cavallo GolOso> scommetto che si sono lamentati degli> impiegatucoli grigi e pallosi... dicendo che> non è possibile che questo o quello prendano> tanto (qualunque cifra sia) per suonare.Molto facile... e facile anche che ignorino cosa sta dietro alla vita d'un musicista... Senza contare che magari quell'impiegato nel frattempo si stava ascoltando l'ultimo cd di Madonna / Jennifer Lopez o altro appena scaricato da internet.> Opinione.> > E sia chiaro - SONO - un inpiegato...> conosco il tipo di persona di cui ho> favellato.Parlo dall'altra parte, invece. Lavoro nel campo informatico a tempo perso e più che altro è un hobbie che coltivo con molta passione ed a cui dedico molto (forse troppo) tempo.Nella vita sono un musicista (almeno per ora, ho 21 anni), e mi capita spesso e volentieri scontrarmi sui diverbi di questo tipo.Il problema è che non si può considerare equivalente uno stipendio impiegatizion con il compenso di un musicista.Certo, a prima vista può dar fastidio che una persona suonando per un'oretta e mezza (o anche meno) prenda più di un impiegato che ha fatto 3 ore di lavoro Ma, come ho già detto, sono attività talmente differenti che non possono essere equiparate, ma bisogna contare che molto spesso queste persone *vivono solo* di questo. Giornate intere a studiare sul proprio strumento prima di fare quella mezz'oretta di concerto. E quindi si scopre che non sono stati pagati per quella famosa mezz'oretta, bensì per una quantità molto superiore di studio, impegno e, a volte, fatica.Scandaloso è invece che un giocatore di calcio di serie A prenda per una partita più dello stipendio annuo di un impiegato anche un po' avanti come posizione.Un musicista spesso suona gratis, anche per propria passione. Se diventa famoso può guadagnare parecchio anche in una sola serata, ma è il compenso che ogni persona che va lì pagherebbe per sentire della buona musica (e cmq ci vogliono degli anni e molta fortuna prima).Un calciatore professionista (con tutto il rispetto) avrà anche la passione e l'impegno, ma ciò che gli arriva è in gran parte dovuto agli sponsor. Miliardi pagati ad ogni partita.Nel frattempo c'è gente che si deve accontentare di 30'000 lire (per quelli più fortunati: spesso all'inizio non si prende assolutamente nulla) a settimana per suonare in una modesta banda di paese (o altro), sperando di poter fare il grande salto un giorno.Scusate lo sfogo, ma sono stanco, ho fatto un incidente stupido e queste cose mi fanno seriamente inca**are...AnonimoRe: Chissà CHI si è lamentato
[cut]> Parlo dall'altra parte, invece. Lavoro nel> campo informatico a tempo perso e più che> altro è un hobbie che coltivo con molta> passione ed a cui dedico molto (forse> troppo) tempo.> Nella vita sono un musicista (almeno per> ora, ho 21 anni), e mi capita spesso e> volentieri scontrarmi sui diverbi di questo> tipo.> Il problema è che non si può considerare> equivalente uno stipendio impiegatizion con> il compenso di un musicista.> > Certo, a prima vista può dar fastidio che> una persona suonando per un'oretta e mezza> (o anche meno) prenda più di un impiegato> che ha fatto 3 ore di lavoro > Ma, come ho già detto, sono attività> talmente differenti che non possono essere> equiparate, ma bisogna contare che molto> spesso queste persone *vivono solo* di> questo. Giornate intere a studiare sul> proprio strumento prima di fare quella> mezz'oretta di concerto. E quindi si scopre> che non sono stati pagati per quella famosa> mezz'oretta, bensì per una quantità molto> superiore di studio, impegno e, a volte,> fatica.> > Scandaloso è invece che un giocatore di> calcio di serie A prenda per una partita più> dello stipendio annuo di un impiegato anche> un po' avanti come posizione.> > Un musicista spesso suona gratis, anche per> propria passione. Se diventa famoso può> guadagnare parecchio anche in una sola> serata, ma è il compenso che ogni persona> che va lì pagherebbe per sentire della buona> musica (e cmq ci vogliono degli anni e molta> fortuna prima).> Un calciatore professionista (con tutto il> rispetto) avrà anche la passione e> l'impegno, ma ciò che gli arriva è in gran> parte dovuto agli sponsor. Miliardi pagati> ad ogni partita.> > Nel frattempo c'è gente che si deve> accontentare di 30'000 lire (per quelli più> fortunati: spesso all'inizio non si prende> assolutamente nulla) a settimana per suonare> in una modesta banda di paese (o altro),> sperando di poter fare il grande salto un> giorno.> > Scusate lo sfogo, ma sono stanco, ho fatto> un incidente stupido e queste cose mi fanno> seriamente inca**are...Sono musicista anche io (anche se lavoro in campo informatico) e ti capisco, un calciatore e un musicista possono essere paragonati per questo motivo: entrambi devono faticare moltissimo (e i più non si immaginano quanto...) per arrivare a mantenersi con la loro attività; non possono, però, essere paragonati per i compensi, spesso un musicista che non è un dio in terra non può neanche mantenersi e la storia insegna come anche Shubert sia morto in estrema poverta (e anche Beethoven non se la passava meglio...). Quindi cari impiegati (come me!) non ve la prendete senza conoscere le situazioni degli altri lavoratori!Cordialmente...LEOAnonimoRe: Chissà CHI si è lamentato
- Scritto da: Leonardo> compensi, spesso un musicista che non è un> dio in terra non può neanche mantenersi e la> storia insegna come anche Shubert sia morto> in estrema poverta (e anche Beethoven non se> la passava meglio...). Quindi cari impiegatiSenza contare che spesso capita che il cosiddetto Dio in terra faccia la fame, mentre la schiappa con un po' di c*lo e conoscenze viva di rendita grazie a 2 o 3 dischi venduti...Cmq mi fai anche ricordare che dovrei studiare, visto che ho l'esame di storia venerdì e a Schubert ancora non sono arrivato!!! 8-OSalutiAnonimoRe: Chissà CHI si è lamentato
Non credo sia stato un impegatucolo grigio e palloso. penso sia stato un *dirigente* grigio e palloso. E idiota, of course.AnonimoPurtroppo hanno avuto ragione....
Personalmente, non sapevo neanche dell'esistenza di questa band.Cmq.. data la drastica politica di tagli al personale, per la riduzione dei costi, mi sarebbe sembrato di cattivo gusto nei confronti di quegli impiegati che hanno subito il licenziamento, mantenere un'attività che nulla ha a che fare con il lavoro in quell'azienda, anche se il costo globale della cosa, per IBM, è veramente irrisorioAnonimoRe: Purtroppo hanno avuto ragione....
- Scritto da: l> Personalmente, non sapevo neanche> dell'esistenza di questa band.> Cmq.. data la drastica politica di tagli al> personale, per la riduzione dei costi, mi> sarebbe sembrato di cattivo gusto nei> confronti di quegli impiegati che hanno> subito il licenziamento, mantenere> un'attività che nulla ha a che fare con il> lavoro in quell'azienda, anche se il costo> globale della cosa, per IBM, è veramente> irrisorioSe sponsorizzassero una squadra di football (o calcio o basket o quel che è), non avrebbero smesso di certo.Non era certo quella la spesa grossa, a mio parere. Certo, non sono un esperto di marketing, ma è evidente che non avevano un grande interesse a tenerla in vita veramente... AnonimoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiRedazione 02 09 2001
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