Boston (USA) – “Rifiutarsi di brevettare un’idea significa esporsi senza assolutamente alcuna buona ragione. Per alcuni il brevetto sembra un modo di vendersi. Ma garantisco che il punto è quello che fai con il brevetto e non il fatto di averne uno”. Così ha introdotto la sua visione dei brevetti alla platea del LinuxWorld di Boston il vicepresidente delle operazioni Linux di HP Martin Fink.
Secondo Fink i brevetti non se ne andranno tanto presto e “in fin dei conti i brevetti sul software sono un modo di vivere. Ignorarli è un po’ naif”.
Fink, che non è voluto entrare nella guerra dei brevetti che infiamma l’Europa da mesi, viene da un’azienda che come tutte le grandi società dell’alta tecnologia americane ha registrato enormi quantità di brevetti, più di 1.700 nel solo 2004.
Il manager HP ha anche preso del tempo per criticare la Open Source Initiative , l’organizzazione che da tempo si occupa di approvare licenze open source. Secondo Fink, infatti, 52 diverse licenze open source sono troppe e in questo senso OSI non starebbe facendo un bel lavoro.
“E’ chiaro – ha dichiarato Fink – che OSI non ha preso al suo interno il delicato lavoro che svolge. Approvare licenze basate sulla rispondenza ad una specifica piuttosto che sulla loro capacità di aprire a nuovi modelli di business open source rappresenta un chiaro e attualissimo pericolo”.
Le parole di Fink pesano particolarmente visto il ruolo giocato dal manager anche in OSDL (Open Source Development Labs) , ormai ente accreditato che spinge per implementare Linux per finalità industriali. “OSDL – ha assicurato Fink – ha un progetto per spingere OSI in una nuova direzione”.
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Bè che posso dire.....
Spero facciate una buona esperienza ! ;)(win)(linux)(apple)AnonimoRe: Bè che posso dire.....
- Scritto da: Anonimo> Spero facciate una buona esperienza ! ;)Quando hai la riserva frazionaria dalla tua parte, quasi sempre fai una buona esperienza...YangChenpingChi ci guadagna ?
Sarebbe bello sapere quanto incasserà RedHat da questo "appalto". Così da chiudere il discorso che chi lavora con l'opensource sono solo i "cantinari", "comunisti", "cannaioli", ... Penso si tratti di un buon esempio di dove si fanno i guadagni usando l'open source: immagino che il costo per la banca non stia tanto nel software stesso, ma nella consulenza per l'installazione e nella formazione all'utenza. Immagino anche che nelle prossime assunzioni che la banca farà, l'avere nel curriculum "esperienza OpenOffice, Linux" potrebbe essere una caratteristica distintiva...MadderMadderRe: Chi ci guadagna ?
- Scritto da: Madder> Sarebbe bello sapere quanto incasserà> RedHat da questo "appalto". Così da> chiudere il discorso che chi lavora con> l'opensource sono solo i "cantinari",> "comunisti", "cannaioli", ... > Chiaramente red hat avrà il suo bel tornaconto. Quello che mi chiedo io è: esistono persone che riescono a vivere lavorando (nel senso progettando e programmando, non vendento )in progetti open source, senza considerare i dipendenti che IBM, novell ,SUN o chi altro hanno dirottato su progetti open source?matcionRe: Chi ci guadagna ?
Secondo me, no.E varie volte su PI, a domande di questo tipo, le risposte di chi diceva di si alla fine non hanno mai convinto più di tanto...Ma adesso sentiamo le risposte dei comunisti linuxari.- Scritto da: matcion> - Scritto da: Madder> > Sarebbe bello sapere quanto> incasserà> > RedHat da questo "appalto". Così> da> > chiudere il discorso che chi lavora con> > l'opensource sono solo i "cantinari",> > "comunisti", "cannaioli", ... > > > > Chiaramente red hat avrà il suo bel> tornaconto. Quello che mi chiedo io> è: esistono persone che riescono a> vivere lavorando (nel senso progettando e> programmando, non vendento )in progetti open> source, senza considerare i dipendenti che> IBM, novell ,SUN o chi altro hanno dirottato> su progetti open source?AnonimoRe: Chi ci guadagna ?
> Ma adesso sentiamo le risposte dei comunisti> linuxari.Sia chiaro che io non voglio metterla in politica: uso win con sopra prodotti opensource e sono contento che esistano.Volevo una risposta per sapere se è un fenomeno sostenibile nel lungo periodo o se inevitabilmente i grandi progetti dovranno essere supportati da grandi sponsor.matcionRe: Chi ci guadagna ?
- Scritto da: Anonimo> Secondo me, no.> E varie volte su PI, a domande di questo> tipo, le risposte di chi diceva di si alla> fine non hanno mai convinto più di> tanto...> Ma adesso sentiamo le risposte dei comunisti> linuxari.> > > - Scritto da: matcion> > - Scritto da: Madder...Quello che pensi tu non frega nulla a nessuno. E impara a quotare prima di spargere insulti in giro.AnonimoRe: Chi ci guadagna ?
- Scritto da: Anonimo> Secondo me, no.> E varie volte su PI, a domande di questo> tipo, le risposte di chi diceva di si alla> fine non hanno mai convinto più di> tanto...> Ma adesso sentiamo le risposte dei comunisti> linuxari.Ma chissenefrega se non ti convinci. Continua a usare windows e non rompere. Ma lascia che gli altri siano liberi di pensarla diveramente da te.AnonimoRe: Chi ci guadagna ?
- Scritto da: matcion> esistono persone che riescono a> vivere lavorando (nel senso progettando e> programmando, non vendento )in progetti open> source, senza considerare i dipendenti che> IBM, novell ,SUN o chi altro hanno dirottato> su progetti open source?Chi programma software OpenS in genere guadagna dai servizi, poi c'è chi lo fa per pura soddisfazione personale o per hobbie. Poi esistono molte aziende che guadagnano anche vendendo opens. Quì trovi tutto l'elenco: www.google.itAnonimoRe: Chi ci guadagna ?
- Scritto da: matcion>Quello che mi chiedo io> è: esistono persone che riescono a> vivere lavorando (nel senso progettando e> programmando, non vendento )in progetti open> source, senza considerare i dipendenti che> IBM, novell ,SUN o chi altro hanno dirottato> su progetti open source?Beh secondo me non devi considerare solo la programmazione ma anche la vendita dei servizi (e di per se' non mi pare sbagliato, se io XYZ faccio gratuitamente il prodotto ABC, chi meglio di me lo conosce e te lo puo' configurare bene?). Se pero' vuoi restare nell'ambito dello sviluppo, secondo me la configurazione/personalizzazione e' la chiave del guadagno in quel contesto: ho visto recentemente il sito di un prodotto OSS (era un CMS in php/mysql se non erro) che era rilasciato open-source e nell'elenco delle aggiunte c'erano diversi "plugin" sviluppati (direi a pagamento) per aziende commerciali che poi a loro volta avevano accettato di rilasciare il codice sorgente. Del tipo: ok io ho fatto questo sw webcalendar/email, tu vuoi un modulo LDAP x la gestione degli indirizzi che non esiste. Facciamo cosi' tu mi paghi il lavoro di sviluppo di questo modulo (e cque alla fine paghi meno di una licenza di un prod. commerciale) pero' mi permetti di rilasciarlo alla comunita' in modo che anche altri possano beneficiarne. In tal modo l'azienda ha un risparmio tangibile e contribuisce contemporaneamente a migliorare il prodotto OSS.EcioAnonimoRe: Chi ci guadagna ?
Dimenticavo: c'e' anche qualche piccolo programmatore che sbanca il lunario con i bounty (ad esempio http://www.gnome.org/bounties/ )EcioAnonimoRe: Chi ci guadagna ?
> > Beh secondo me non devi considerare solo la> programmazione ma anche la vendita dei> servizi (e di per se' non mi pare sbagliato,> se io XYZ faccio gratuitamente il prodotto> ABC, chi meglio di me lo conosce e te lo> puo' configurare bene?).>Se io ho scritto il progamma XY sono sicuramente la migliore persona che può installartelo, ma ad esempio, quanti di quelli che installano apache, probabilmente facendosi giustamente pagare per farlo, sono tra gli sviluppatori? Quindi uno sviluppa e non prende niente, l'altro installa e ci guadagna.Qualcosa non quadra.matcionRe: Chi ci guadagna ?
- Scritto da: matcion> Chiaramente red hat avrà il suo bel> tornaconto. Quello che mi chiedo io> è: esistono persone che riescono a> vivere lavorando (nel senso progettando e> programmando, non vendento )in progetti open> source, senza considerare i dipendenti che> IBM, novell ,SUN o chi altro hanno dirottato> su progetti open source?No secondo me no, nel momento in cui tu rilasci il tuo codice pubblicamente questo viene cannibalizzato e usato da tutti, non gli puoi più correre dietro, d'altronde nessuno ti ha obbligato.Chi ci guadagna, oltre alle multinazionali "open" d'oltreoceano, è chi ha i contatti o l' "entratura" in qualche azienda ( enti statali, università, assicurazioni, terziario dove non sanno cosa sia l'informatica, aziende parastatali e così via ).Tramite questa "entratura" può vendere qualsiasi software perché non conta cosa vende ma conta la conoscenza, se poi rivende software open source allora il lucro è massimo.L'altro ieri su un'altro thread qui su PI c'era uno che diceva che un programmatore open source può fare il lavoratore in affitto ( Body Rental ) per qualche azienda che prende commesse dalla Pubblica Amministrazione, sembrava che si vantasse pure a dire una cosa del genere.Conoscendo come funziona il meccanismo del Body Rental, sapendo come funzionano quei contratti e le percentuali che si prendono molti di questi intermediari (almeno il doppio o il triplo della "tariffa" pagata al consulente, ma il consulente non lo saprà MAI ), mi pare che sia una situazione di totale vessazione e svantaggio.Già chi è lavoratore in affitto nell'informatica non è ben messo, figuriamoci se è open source, dalla padella alla brace quindi.Immagino però che un body rentallaro nell'open source abbia guadagni di gran lunga superiori a quelli dei body rentallari closed source: non ci sono licenze da comprare e neanche documentazione, è tutto, seppur frammentariamente, presente gratuitamente in Internet, basta usare google.Tra l'altro, secondo me, gli idividui che decidono di fare questo bel mestiere dell'intermediario o body-rentallaro, sono individui che non essendo riusciti a sfondare altrimenti ( in qualche centro di ricerca o qualche ufficietto sbattendosi di quà e di là ), sono ormai disposti a fare questo ed altro per alzare il loro tenore di vita e per soddisfare il sopito bisogno di lussi e grandi macchine.Non mi è neppure parso, per quelli che ho conosciuto, che abbiano una tale passione per l'informatica e il codice scritto bene, hanno più una passione 'hardware' ( è come se contasse l'hardware e il software fosse superfluo, gratis, open ), un "meccanico" dei computer che si diverte a montare/smontare e giocherellare con un PC come fosse un motorino, tanto lavorano gli altri.Per quanto riguarda il codice siamo di nuovo lì, il codice deve essere scritto subito e deve fare tutto, in poche parole deve crescere da solo sugli alberi e il software prodotto deve essere mutaforma cioè fare tutto e niente senza una particolare analisi ( non ci dovrebbe essere bisogno del programmatore o dovrebbe lavorare gratis ); poi il codice deve essere scritto male, sai, nel caso in cui fossi costretto a rilasciarlo open source non vorrai mica regalare qualcosa a qualcuno? "Il software scritto bene te lo copiano". Il codice deve anche essere necessariamente semplicissimo a prescindere dal problema che devi risolvere, e non devi stare attento a tutte le possibilità di errore, il cliente ha sempre torto e così è costretto a fare un contratto di manutenzione ( tanto vale il discorso dell'entratura che ho fatto prima, quindi... )Quindi, nonostante alcuni dicano di rivendere passione ( degli altri ) e codice ( degli altri ), la mia impressione è che non sia affatto vero.Fanno solamente una cosa: monetizzano le loro conoscenze, trasformano una conoscenza in denaro il più a lungo possibile, null'altro.D'altronde il nostro paese è un terreno molto fertile per questo genere di attività.AnonimoRe: Chi ci guadagna ?
- Scritto da: Madder> Sarebbe bello sapere quanto incasserà> RedHat da questo "appalto". Così da> chiudere il discorso che chi lavora con> l'opensource sono solo i "cantinari",> "comunisti", "cannaioli", ... peccato che red hat attinge sottobanco da fedora, per la quale lavorano gratis i cosiddetti cantinari> > Penso si tratti di un buon esempio di dove> si fanno i guadagni usando l'open source:> immagino che il costo per la banca non stia> tanto nel software stesso, ma nella> consulenza per l'installazione e nella> formazione all'utenza. ma questo non è stato mai messo in dubbiose l'open source è arrivato dov'è, evidentemente qualcuno ci guadagnail problema è che questo qualcuno è chiunque, eccetto l'autore del softwareche depressione :(> > Immagino anche che nelle prossime assunzioni> che la banca farà, l'avere nel> curriculum "esperienza OpenOffice, Linux"> potrebbe essere una caratteristica> distintiva...beh... sai che per installare una rete con redhat e la suite open office bastano 4 click?ma non è questo il problema> Madderciao(win)AnonimoRe: Chi ci guadagna ?
> peccato che red hat attinge sottobanco da> fedora, per la quale lavorano gratis i> cosiddetti cantinarigià, ma programmatori di redhat fanno parte del team di sviluppo di fedora.stabilire chi tra le due distro trae beneficio dall'altra è un discorso sterile, dato che poi fedora beneficia di redhat.considerando che tra le due la enterprise credo goda di un maggior numero assoluto di sviluppatori , non credo che redhat campi sul lavoro fatto dal team di fedora.consideriamo poi che fedora non è assolutamente la migliore tra le distro desktop. > se l'open source è arrivato> dov'è, evidentemente qualcuno ci> guadagna > il problema è che questo qualcuno> è chiunque, eccetto l'autore del> software>> che depressione :(nessuno impedisce ai programmatori che sviluppano fedora di vendere a loro volta una distro derivata da fedora con applicazioni aggiuntive.nè è loro impedito di sviluppare applicativi open da sssociare a fedora e venderli. così come nessuno li ha obbligati con la forza a sviluppare fedora > beh... sai che per installare una rete con> redhat e la suite open office bastano 4> click?già, ma saperla usare se la si trova sul desktop è un vantaggio non ti pare?AnonimoRe: Chi ci guadagna ? be bill sicurament
quando la lino macchina comincera a perdere colpi, o bere o affogare e giu di win2003(win)AnonimoComunista anche Linux? BASTAAAA!
Con sta storia dei comunisti ne ho fino ai capelli!Adesso pure a rompere con Linux !?Cioe', fatemi capire, tutto cio' che non porta profitti alle multinazionali e alle grandi industrie sarebbe "comunista" ?AnonimoRe: Comunista anche Linux? BASTAAAA!
- Scritto da: Anonimo> Con sta storia dei comunisti ne ho fino ai> capelli!> > Adesso pure a rompere con Linux !?> > Cioe', fatemi capire, tutto cio' che non> porta profitti alle multinazionali e alle> grandi industrie sarebbe "comunista" ?http://images.google.ca/images?hl=en&safe=off&q=communism&spell=1AnonimoRe: Comunista anche Linux? BASTAAAA!
> Cioe', fatemi capire, tutto cio' che non> porta profitti alle multinazionali e alle> grandi industrie sarebbe "comunista" ?ma infatti questo non e' comunismo, qui il profitto c'e':ci risparmia BPU, ci guadagna RedHat, ci perde Sunquesto e' capitalismo! :DEcioAnonimoLineattiva Home Banking
E' il servizio home banking di BPU.... ora funziona solo con IE disabilitando la JVM. :(Il problema è di Actalis, la società che certifica la firma digitale per BPU, che non riesce a fare mezza applet senza basarsi sulla VM di Zio Bill.La cosa buffa è che i dipendenti di BPU ora non potranno utilizzare Lineattiva dalle loro postazioni di lavoro.... non ho parole! :'(AnonimoRe: Lineattiva Home Banking
Mi spiace contraddirti ma non sei assolutamente informato. Da molti mesi Actalis distribuisce applets che si appoggiano alla virtual machine di SUN in alternativa a quella di Microsoft. E questo te lo posso garantire in quanto lavoro all'ufficio prodotti di Actalis.Forse la scelta di non migrare ai nuovi applets basati su SUN è da imputare alla BPU?Ciao, MarcoAnonimoRe: Lineattiva Home Banking
io non so di chi sia la colpa, ma da quando BPU ha acquisito la commercio e industria, l'internet banking sul mac me lo posso scordare. grazie bpuAnonimoPER_LA_REDAZIONE
Non vorrei sembrare ridicolo ma se funziona come al solito le workstation SUN finiranno o in una cantina della banca o peggio in un bidone..non differenziato. Se qualcuno fosse interessato a quelle macchine ( per diletto, per tesi universitarie o quant'altro ) sarebbe possibile mettersi in contatto con la banca che dismetterà tutta la "ferraglia" ?AnonimoRe: PER_LA_REDAZIONE
uh? perche' dovrebbero cambiare hardware? basta che installino GNU/Linux sulle WS sun (io ad esempio a casa ho una sparcstation5 con Debian)AnonimoRe: PER_LA_REDAZIONE
beh,dall'articolo sembrava volessero orientarsi sulla piattaforma I386, anche per questioni di costi di manutenzione . .Dove lavoro abbiamo diverse sparc ( netra , 220R,etc.) e quando si deve espandere la ram sono dolori , per esempio ( puoi montare solo la loro RAM )..etc.etc.AnonimoRe: PER_LA_REDAZIONE
mi trovi perfettamente daccordo, anche perchè sto facendo la caccia a delle sun da un po, PI se possibile, magari anche tramite voi, giusto per non inondare di richieste la banca, si puo sapere se si possono aquistare, o semplicemente portarsi a casa queste macchine?pikappaRe: PER_LA_REDAZIONE
Possiamo solo suggerirti di contattare direttamente la banca :-)Ciao.- Scritto da: Anonimo> Non vorrei sembrare ridicolo ma se funziona> come al solito le workstation SUN finiranno> o in una cantina della banca o peggio in un> bidone..non differenziato.> Se qualcuno fosse interessato a quelle> macchine ( per diletto, per tesi> universitarie o quant'altro ) sarebbe> possibile mettersi in contatto con la banca> che dismetterà tutta la "ferraglia" ?la redazioneSolaris 10 - Freeware
La versione 10 di Solaris per x86 è scaricabile gratuitamente dal sito Sun.Io me la sono scaricata e va da Dio.The_StingerRe: PER_LA_REDAZIONE
Le aziende generalmente devono "scaricare" i materiali che escono dai magazzini. Per scaricare si rende percio' necessario emettere fattura a qualcuno.Queste sun le troverai quindi alle prossime fiere dell'elettronica quando qualche commerciante comprerà lo stock a 2 lire e lo rivenderà a mooolto di più.E.AnonimoAddio SUN, benvenuto linux
ne resterà soltanto uno: LINUX !!!oggi è la volta di SUN, domani verranno uccisi tutti gli unix e infine quelle ciofeche di windows, e linux dominerà un mondo libero e open source(linux)(linux)(linux)AnonimoRe: Addio SUN, benvenuto linux
- Scritto da: Anonimo> ne resterà soltanto uno: LINUX !!!Non è un bene. Il fatto che ci siano alternative fa si che chi sviluppa linux (o software per linux) cerchi di farlo sempre meglio.AnonimoRe: Addio SUN, benvenuto linux
pronti?Uno!Due!T....ROLLAnonimoRe: Addio SUN, benvenuto linux
non sarei così drasticolinux non soppianterà completamente gli unix proprietari sui grossi server , e sun prepara la sua versione di linux basata su java e looking glass.il pinguino fa grossi passi avanti , ma ancora molto cè da fare.AnonimoRe: Addio SUN, benvenuto linux
Solaris 10 e' gia' freeware e si avvia ad essere open source http://it.slashdot.org/article.pl?sid=04/11/15/125214Direi quindi che la cosa piu' probabile e' che sopravviva piu' a lungo del previsto, con scambi di codice verso linux e viceversa. La apertura del software libero puo' anche favorire la diversificazione di soluzioni e piattaforme, al contrario delle tattiche "borg" di microsoft o affini. Stiamo a vedere quello che capita.SolvalouLinux sostituisce UNIX non windows
Attenzione si parla di sostituire vecchi e costosi sistemi basati su standard UNIX con LINUX non macchine con WINDOWS.La strada da percorrere e' ancora lunga prima che linux possa intaccare i prodotti Microsoft.AnonimoRe: Linux sostituisce UNIX non windows
- Scritto da: Anonimo> Attenzione si parla di sostituire vecchi e> costosi sistemi basati su standard UNIX con> LINUX non macchine con WINDOWS.> > La strada da percorrere e' ancora lunga> prima che linux possa intaccare i prodotti> Microsoft.linux vincerà e dominerà il mondo libero dell'informatica!!!linux rulez (linux)AnonimoRe: Linux sostituisce UNIX non windows
vero, ma a Confartigianato (in tutta Emilia romagna) Linux ha invece sostituito windows su tutti i desktop almeno da un paio d'anni; non solo: addirittura da Office a Openoffice :)Pensate che ho scelto Confartigianato invece di CNA solo per questo :)))MorloiAnonimoRe: Linux sostituisce UNIX non windows
- Scritto da: Anonimo> Attenzione si parla di sostituire vecchi e> costosi sistemi basati su standard UNIX con> LINUX non macchine con WINDOWS.> e' vero, pero se una banca si fida di Linux non puo'che essere una ottima notizia.AnonimoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 17 feb 2005Ti potrebbe interessare