HP porta gli amici in palmo di mano

HP porta gli amici in palmo di mano

Pensata per gli smartphone, l'applicazione analizza il traffico di comunicazioni scegliendo gli utenti più connessi tra di loro. Ancora in fase di test, dovrebbe essere disponibile a settembre
Pensata per gli smartphone, l'applicazione analizza il traffico di comunicazioni scegliendo gli utenti più connessi tra di loro. Ancora in fase di test, dovrebbe essere disponibile a settembre

Roma – L’ultima evoluzione subita dalle applicazioni social basate sul web sembra aver virato nettamente verso il settore delle applicazioni che fanno della geolocalizzazione e della continua interazione con i propri contatti il loro punto fermo. Ultima azienda a salire sul treno dell’innovazione è HP, che ha di recente svelato un progetto volto alla realizzazione di un’applicazione per smartphone che sembra promettere bene.

L’applicazione, chiamata Friendlee , analizza il traffico di chiamate e messaggi rivolte ai contatti presenti in rubrica e ricostruisce un fido mosaico delle relazioni evidenziando le persone con cui ci si tiene in contatto con maggior frequenza. Questi nomi verranno visualizzati in cima alla lista dei propri contatti, garantendo così una maggiore semplicità ed immediatezza nel comunicare, evitando all’utente di andare a cercare ogni volta l’utente desiderato in rubrica.

Da questo punto di vista, Friendlee ricorda in qualche modo ciò che Nokia ha introdotto sul suo Tube, meglio conosciuto come 5800 XpressMusic, che permette di visualizzare in homepage i contatti preferiti. Ma l’applicazione sviluppata da HP non è solo questo: Friendlee permette anche di visualizzare altre informazioni sui contatti, come ad esempio l’ora locale e le condizioni meteo, senza dimenticare (quando permesso) la posizione geografica degli stessi. Interessante ma potenzialmente invasiva è un’altra funzionalità dell’applicazione, che permette di sapere se il terminale del contatto visualizzato è spento o acceso o addirittura in modalità silenziosa.

Curiosa, inoltre, l’introduzione di un sistema di raccomandazioni, che possono essere girate tra gli utenti e che comprendono sia persone che attività. Com’è ormai consuetudine per il buon nome della privacy, tutte le informazioni sensibili, come ad esempio quelle sulla locazione geografica sono condivisibili con i propri contatti solo su espressa richiesta: diversamente, si potrà disattivare la funzione o scegliere quali contatti potranno visualizzare questo tipo di informazioni.

La selezione e l’aggiornamento della lista dei contatti preferiti è del tutto automatica e viene determinata dalla frequenza con cui si inviano e ricevono chiamate, nonché email ed SMS. Supponendo, ad esempio, che un imprevisto litigio allontani due persone solite sentirsi spesso, il sistema noterà immediatamente la diminuzione del traffico e farà scivolare verso l’oblio dei contatti meno frequenti il suo profilo personale.

Per costruire Friendlee, le menti dietro al progetto di HP hanno osservato a lungo il complicato intreccio di relazioni tra gli utenti. Stando a quanto emerso dagli studi fatti, nonostante si possa avere una rete di contatti molto vast, la maggior parte delle comunicazioni avvengono in un nucleo ristretto di utenti, che viene definito come intimate social network . “L’idea di una rete sociale basata sulla reciprocità dell’interazione è molto più significativa di una basata sulla lista di tutti i contatti” spiega Bernardo Huberman, direttore del laboratorio di ricerca di Palo Alto dell’azienda. “Per questo motivo – continua – Friendlee utilizza il sistema basato sul riconoscimento dei contatti più frequenti per ritagliare e plasmare il nucleo di utenti che più si tiene in contatto”.

Attualmente l’applicazione è ancora in fase di studio e i suoi creatori prevedono di dare un assaggio delle sue potenzialità durante la Mobile HCI Conference che si terrà a settembre a Bonn, in Germania. Per il momento, nonostante in fase di test sia stato ottimizzato su alcuni Blackberry, il software sembra essere compatibile con piattaforme Windows Mobile e Android, ma non è da escludere la possibilità che HP estenda la compatibilità dell’applicazione ad altri OS.

Vincenzo Gentile

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Pubblicato il
11 giu 2009
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