Roma – Non si è fatta attende la risposta di HP alla vendita della divisione PC di IBM ai cinesi della Lenovo : il colosso, secondo costruttore di personal computer al mondo, ha appena presentato sul mercato cinese un PC da 3999 yuan , circa 365 euro.
Due le necessità coperte con questa operazione. La prima è di spingere proprio adesso in un modo nuovo e per molti versi travolgente sul mercato più esplosivo del mondo. La seconda è dimostrare agli azionisti che la concorrenza cinese non fa paura e, anzi, può essere battuta persino sul proprio terreno.
Il nuovo PC “cinese” di HP fa parte della gamma Pavilion, è dotato di CPU AMD e di sistema operativo FreeDOS , versione open source e gratuita dell’MS-DOS che Dell ha già avuto modo di sperimentare con successo .
La si può girare in tutti i modi ma l’offerta HP rappresenta un attacco ad alzo zero contro Lenovo proprio perché è passato davvero poco tempo dalla presentazione della più recente gamma di computer low-cost di quest’ultima sul mercato cinese. Computer il cui prezzo è appunto di poco inferiore ai 4mila yuan.
L’appeal del marchio HP, accessibile ad un prezzo così ridotto, potrebbe spingere molti cinesi ad orientarsi sul personal a stelle e strisce. La mossa di HP inoltre anticipa quelle che potrebbero essere le prossime scelte di Dell , il maggiore dei costruttori di PC, che per il momento, fin dall’inizio delle negoziazioni Lenovo-IBM, ha fatto di tutto per evitare di rivelare il proprio orientamento. C’è un futuro cinese anche per Dell?