La frequenza con cui vengono pubblicate nuove ricerche mediche sul rischio salute derivante dall’uso dei cellulari è piuttosto elevata . Uno degli ultimi studi al riguardo mette in allarme gli utenti sul fatto che utilizzare troppo il telefonino potrebbe aumentare il rischio di essere colpiti da tumore alle ghiandole salivari .
The Inquirer riporta questa notizia, che arriva a pochi giorni di distanza dall’annuncio di alcuni ricercatori giapponesi secondo i quali i cellulari non sarebbero causa di cancro al cervello .
La nuova ricerca – pubblicata da The American Journal of Epidemiology – è stata invece effettuata in Israele, dove sono stati studiati 1800 utenti: “Coloro che hanno l’abitudine di parlare al telefono portandoselo ad un lato della testa (ossia senza auricolare o vivavoce, ndr) per molte ore al giorno, hanno il 50% di probabilità in più di sviluppare un tumore alle ghiandole salivari”.
Il coordinatore dello studio, dottor Siegal Sadetzki, spiega: “In confronto ad altre ricerche (condotte in altri Paesi, ndr), l’esposizione alle emissioni elettromagnetiche rilevate qui sono molto più elevate”. Non è un problema di apparecchi differenti, semplicemente l’utente medio locale è molto loquace.
Lunghe conversazioni comportano lunghe esposizioni. E, curiosamente, dalla ricerca è emerso che – a dispetto della proverbiale vita sana – gli utenti che vivono nelle aree rurali rischiano di più di coloro che risiedono in città: un telefonino che annaspa nell’aere alla ricerca del segnale richiede più potenza e più energia e, di conseguenza, produce maggiori emissioni. Come a dire che inquina di più.
Il dottor Sadetzki, dopo aver lanciato la nuova segnalazione come un sasso nello stagno del mondo medico, ritrae con puntualità la mano e offre una rassicurante conclusione che ricalca considerazioni già lette e sentite, a chiosa di quasi tutte le ricerche mediche che hanno per oggetto di studio i cellulari e la salute umana: “Lo studio offre risultati che possono essere considerati solo parziali, servono ulteriori ricerche prima di dare un quadro completo e veritiero su queste casistiche”.
Insomma, sembra che non sia ancora il caso di allarmarsi se ci si accorge di avere la bocca asciutta…