Berkeley (USA) – I computer consumano poco o comunque molto meno di quanto si riteneva fino a oggi. Lo sostengono i ricercatori che hanno studiato a lungo il consumo elettrico di computer e altri gadget elettronici presso il Lawrence Berkeley National Laboratory. Nel loro rapporto, parlano di un consumo elettrico da parte degli strumenti informatici pari al 2 per cento del totale del consumo negli Stati Uniti.
Secondo i ricercatori guidati da Jonathan G. Koomey (nella foto), il loro studio smentisce i risultati di un’analisi condotta nel 1999 da Mark Mills della Greening Earth Society, rapporto nel quale si sosteneva che già allora i computer consumavano l’8 per cento del totale e che entro vent’anni avrebbero raggiunto il 50 per cento del consumo complessivo di energia elettrica.
Il team di Berkeley, spinto in questa “missione” dai recenti black-out che hanno interessato la Silicon Valley e dalla crisi elettrica californiana, ha suddiviso le apparecchiature in undici diverse tipologie, analizzando per ciascuna di esse il consumo prodotto in differenti ambienti (home, ufficio, universitario ecc.). A queste analisi hanno aggiunto le valutazioni sul consumo di sei diversi generi di infrastrutture di rete.
Con questo metodo, gli scienziati hanno determinato che l’uso complessivo di corrente elettrica da parte di computer, macchine da ufficio e reti è pari a 74 TeraWatt/ora (TWh) per anno, ovvero circa il 2 per cento di quanto consumato negli Stati Uniti. I ricercatori sostengono che se a questo si aggiunge la corrente legata alle centraline telefoniche e alla produzione di semiconduttori e computer, il consumo arriva a sfiorare il 3 per cento del totale.