New York (USA) – Delusi gli studenti, sorpresi gli insegnanti, arrabbiate le associazioni per la libertà di espressione: tutto questo in un colpo solo è riuscito a farlo I-Gear, noto software che consente di filtrare a livello di server i siti web visibili da una certa postazione internet.
Brutta sorpresa perché a sentire professori e studenti della Benjamin Cardozo High School newyorkese l’estensione dei filtri è davvero sorprendente. Una ricerca su un atto del Congresso si è dovuta scontrare con “access denied” ripetutamente. Inaccessibili tutti i siti su tumori, anoressia, bulimia, Aids, lavoro infantile e aborto. Una gamma sufficiente a indurre i professori a ricorrere alla New York Civil Liberties Union per fare pressioni sul provveditorato locale che ha comprato il software, lo ha installato sui server scolastici e non ha pensato a “personalizzarlo”. Ma c’è chi dubita che possa essere personalizzato abbastanza..