I giapponesi sfornano il robogatto

I giapponesi sfornano il robogatto

I digipensieri dell'elettrofelino miagoleranno sulle diverse versioni di Aibo, che da anni abbaia nei supermercati. Non gli manca niente, neppure la CPU che sa farsi capire quando è felice e confusa
I digipensieri dell'elettrofelino miagoleranno sulle diverse versioni di Aibo, che da anni abbaia nei supermercati. Non gli manca niente, neppure la CPU che sa farsi capire quando è felice e confusa

Tokyo (Giappone) – Per tenere alta la bandiera della robotica nipponica un’altra azienda del Sol Levante ha presentato l’ennesima creaturina elettronica, un robogatto che ne fa di tutte i colori per chi ha soldi da spendere.

Il fintomicio si chiama NeCoRo – creatura partorita dai laboratori dell’elettronica della Omron – che proprio come i gatti domestici “tradizionali” non risponde ai comandi dei suoi padroni, fa gli affari suoi e fa le fusa solo se viene trattato come vuole lui.

In effetti NeCoRo neppure cammina ma è pensato per dare una risposta emozionale alle carezze e alle altre manifestazioni affettive che possono derivare da qualche umano in cerca di elettrococcole. Carezzandolo, si ottiene un primo leggero ronfare che può essere seguito, se si insiste e si ha l’accortezza di sfiorare il robogatto là dove sono i suoi sensori, da movimenti e suoni felini…

Proprio sulle sensazioni tattili si fonda buona parte delle speranze di Omron di trasformare NeCoRo in un best-seller sul mercato giapponese e, successivamente, su quello internazionale. “Il contatto individuale – spiega un orgoglioso Toshihiro Tashima – è stata una delle nostre priorità”.

I primi 5mila robogatti saranno venduti per l’equivalente di poco più di 3 milioni di lire in Giappone a partire da fine novembre. Dovranno vedersela con le varie versioni di Aibo, il robocane di Sony che fin dal 1999 riempie le vetrine dei negozi più alla moda delle città nipponiche e non solo.

Il sito del robogatto è ovviamente www.necoro.com , interamente in giapponese ma con imperdibili immagini dell’imperdibile elettrofelino, come quella riprodotta in questa pagina.

I sensori tattili sono piazzati dietro e davanti alle orecchie e sulla schiena (perché lì i mici veri sono più sensibili). Quelli visivi sono impiantati nel naso, mentre due sensori sonori sono alla base delle orecchie. All’interno della bocca uno speaker consente al robogatto di esprimere i suoi digipensieri… In particolare sono 48 i rumori che quel “coso” può tirar fuori dal suo processore.

I movimenti vanno dal raddrizzamento delle orecchie allo spalancamento degli occhi, dall’oscillazione della testa all’allargamento delle zampe: tutto ciò che serve per far sapere al proprio “padrone” se la CPU si sente stanca o felice. Ma il vero plus su cui pare la Omron abbia dovuto lavorare più a lungo è la pelliccia: si tratta infatti di un pelo capace di espandersi e contrarsi a seconda del movimento del corpo e dell’espressione facciale.

Non solo, NeCoRo è progettato per assumere una personalità a seconda di come viene trattato. “Se lo si tiene molto in braccio – spiega Tashima – svilupperà una personalità dolce. Ma se non ci si gioca abbastanza allora finirà per ignorarti”. Non è chiaro se la versione successiva di NoCoRo, che pare sia già in fase di progettazione, preveda anche assalti, graffi o interminabili miagolii in caso di incuria.

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Pubblicato il
18 ott 2001
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