I nuovi freni intelligenti sono delle luci

I nuovi freni intelligenti sono delle luci

Gli stop del Virginia Tech indicano l'intensità della frenata di un autoveicolo. La distanza di sicurezza? Va rispettata comunque
Gli stop del Virginia Tech indicano l'intensità della frenata di un autoveicolo. La distanza di sicurezza? Va rispettata comunque

Luci di frenata intelligenti capaci cioè di segnalare in tempo reale al veicolo che segue l’ intensità della frenata : questo il focus del progetto di un team di studenti del Virginia Tech .

I nuovi freni intelligenti sono delle luci L’idea ha avuto origine da un tamponamento a catena: “C’era un’auto con una donna e un bambino – racconta l’uomo che ha offerto al team di ricercatori lo spunto per il progetto – Stavano bene, ma la donna continuava a ripetere di non essere riuscita a calcolare quanto rapidamente si stava fermando l’auto che la precedeva”.

Così un team di studenti di Ingegneria coordinati dal docente Mehdi Ahmadian ha definito il progetto e ha sviluppato una barra a LED orizzontale, la cui segnalazione luminosa varia in relazione all’intensità della frenata. Le luci nella parte centrale della barra si illuminano di arancione se si sta rallentando ; se la frenata supera una soglia di intensità, si aggiungono le luci rosse lampeggianti alle estremità della barra e, infine, in caso di frenata molto intensa , tutte le luci lampeggiano in rosso .

La barra a LED è pilotata da un microcontrollore , collegato a un accelerometro che determina le variazioni di velocità in funzione del tempo.

“La barra può essere un accessorio aggiuntivo, in quanto la legge vieta di alterare l’equipaggiamento originale di segnalazione”, dice John Talerico, associato del Virginia Tech Intellectual Properties ( VTIP ). “Il vero ostacolo è che il sistema viene a costare circa 50 dollari per ogni esemplare”.

Per ora, dunque, il gruppo ha sviluppato prototipi del sistema pensando principalmente ai grandi automezzi, di solito dotati di più sistemi di segnalazione e per i quali il costo rappresenta un aggravio meno rilevante, ma “per questa invenzione ci sono molti modi di rendersi utile e noi abbiamo il prototipo”, dice Talerico. “Un fabbricante potrebbe averne le specifiche e produrlo industrialmente”, ha concluso.

Marco Valerio Principato

( fonte immagine )

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Pubblicato il
28 mar 2008
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