I pirati delle onde radio

I pirati delle onde radio

Erano soliti registrare film in prima visione nel buio della sala, servendosi degli impianti a onde radio per catturare audio di alta qualità. Ora rischiano la galera
Erano soliti registrare film in prima visione nel buio della sala, servendosi degli impianti a onde radio per catturare audio di alta qualità. Ora rischiano la galera

Releaser di alto profilo alla sbarra negli States: per i componenti della crew “IMAGiNE” si prospetta una potenziale condanna fino a cinque anni di prigione, dopo che l’accusa ha formalizzato l’imputazione di associazionismo criminoso volto all’infrazione “criminale” del copyright e alla diffusione non autorizzata di materiale commerciale.

Ai quattro membri di IMAGiNE si deve la diffusione di versioni piratate in sala di film di alto profilo come Avatar e Scontro fra Titani: attivo tra il settembre 2009 e il settembre 2011, il gruppo di releaser su rete BitTorrent registrava il video con i metodi tipici del camcording ma prestava una cura particolare all’audio e all’editing finale.

Per l’audio di un film, i membri di IMAGiNE si servivano degli impianti di trasmissione a infrarossi o su onde FM presenti nei cinema statunitensi, di quelli utili a facilitare la ricezione della parte sonora della pellicola agli spettatori dotati di apparecchi acustici.

Jeramiah B. Perkins, 40enne leader di IMAGiNE rilasciato su cauzione, ebbe persino a scrivere sulla message board del gruppo (nel luglio del 2010) che era solito chiamare i cinema locali per conoscere che tipo di impianto audio fosse disponibile, confezionando storielle strappalacrime per impietosire i gestori.

IMAGiNE rischia la galera ma il camcording appare un fenomeno in estinzione: la pirateria nei cinema è in caduta libera e nuovi strumenti intendono eliminare anche quella percentuale residua che ancora resiste. Strumenti come le videocamere di PirateEye , ad esempio, sono in grado di individuare cam di cellulari e videocamere puntate verso lo schermo e anche di raccogliere (al buio) prove visive sufficientemente definite da poter essere usate in un eventuale processo.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
3 mag 2012
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