I primi 40 anni di Microsoft

I primi 40 anni di Microsoft

I padri fondatori e il management festeggiano il compleanno della corporation di Redmond, una data da celebrare e da guardare come pietra miliare per il futuro. Un futuro distribuito, cloud, forse persino open source
I padri fondatori e il management festeggiano il compleanno della corporation di Redmond, una data da celebrare e da guardare come pietra miliare per il futuro. Un futuro distribuito, cloud, forse persino open source

Sabato 4 aprile Microsoft ha festeggiato i suoi primi 40 anni, un traguardo importante per qualsiasi azienda ma ancora più significativo per una delle principali protagoniste di un mercato – quello tecnologico – che evolve a ritmi parossistici a cui pochi riescono ad adattarsi.

Microsoft venne ufficialmente fondata nell’aprile del 1975 da Paul Allen e Bill Gates, con un business inizialmente focalizzato sulla vendita di pacchetti BASIC per mini-computer Altair; dal Basic si è poi passati ai sistemi operativi a riga di comando (MS-DOS) per PC “IBM e compatibili”, al software di produttività personale (Word, Works, Office) fino al sistema operativo a interfaccia grafica Windows 95. Il resto è storia, e anche molto recente.

Il quarantesimo compleanno di Microsoft viene opportunamente ricordato a impiegati, partner e clienti da Satya Nadella, CEO attuale della corporation, Paul Allen e Bill Gates. Il miliardario più ricco e filantropo del mondo ha colto l’occasione per inviare una lettera a tutti i dipendenti Microsoft, una missiva che celebra il passato ma soprattutto apre agli orizzonti futuri.

Gates ricorda come l’obiettivo iniziale di Microsoft, quello cioè di portare un computer in ogni casa e su ogni scrivania, era all’inizio considerato pura utopia dal nascente business informatico: una volta che quell’obiettivo è stato sostanzialmente raggiunto, nuove prospettive si parano davanti alle aziende di settore al pari dell’adattamento del concetto di computing a nuovi form factor e nuovi ambiti di utilizzo.
In qualità di “technical advisor” di Nadella, Gates dice di avere la possibilità di visionare i nuovi prodotti su cui lavorano al momento gli ingegneri di Microsoft: Cortana, Skype Translator e il caschetto di realtà aumentata HoloLens sono solo alcuni di questi prodotti, promette l’uomo più ricco del mondo, e presto faranno il debutto tante altre novità e innovazioni.

Passando dalle promesse di Gates al particolare della cronaca Microsoft-centrica, una possibile notizia davvero innovativa per l’avvenire della corporation arriva da dal “technical fellow” Mark Russinovich, secondo la cui opinione Windows in futuro potrebbe anche diventare open source .
La “nuova” Microsoft di Satya Nadella – quella con la testa nel cloud, le interfacce a quadretti e il mobile che non vende e scoraggia gli sviluppatori di app mono-funzionali – è capace di tutto, spiega Russinovich, anche se una prospettiva meno campata tra le nuvole prevede una moderata apertura di alcuni dei componenti di Windows alla stessa stregua in cui sta già avvenendo con il framework.NET.

Il futuro immediato di Microsoft è Windows 10, sistema operativo “universale” che nonostante tutto continuerà a essere distribuito (anche) nei negozi, a pagamento e su hardware rigorosamente x86 (ARM su mobile), e in tal senso la corporation ha rilasciato un aggiornamento “consigliato” per Windows 7 e 8(.x) con cui avvertire gli utenti quando il nuovo OS sarà disponibile. Sperando che gli utenti abbandonino Windows 7 e XP (ancora i sistemi Windows più usati in assoluto ): dopotutto l’aggiornamento è gratuito – almeno per il primo anno.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
7 apr 2015
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