Gentile redazione di Punto Informatico,
scrivo al riguardo del tema della Moneta Elettronica per raccontarvi un episodio appena capitatomi. Vivo a Torino e dovendo viaggiare per lavoro negli Stati Uniti, mi sono procurato tutto l’occorrente per il rilascio del Passaporto. Ultima tappa, la marca da bollo, che da circa un anno a questa parte è stata sostituita dal Contrassegno Elettronico. Dovendo acquistare 2 marche da bollo (per me e per la mia fidanzata) da €40.29, ho pensato di poter pagare agevolmente la cifra complessiva di €80.58 col bancomat, non avendo in quel momento contante a sufficienza nel portafoglio.
Ho cercato quindi un tabacchino, il quale mi ha risposto di non avere il POS. Per i successivi 3 invece (tutti recanti sulla porta di ingresso la vetrofania PagoBancomat) l’operazione non era possibile in quanto – sembrava di ascoltare un disco – le commissioni dovute alle banche per la transazione superavano il margine di guadagno che loro ottenevano sulla vendita del contrassegno e quindi ovviamente non consentivano ad effettuare una operazione in perdita.
Rassegnatomi, ho prelevato al primo sportello bancomat utile e ho pagato nel quinto tabacchino da me visitato, al quale per pura curiosità ho chiesto se avessi potuto pagare col bancomat. Mi è stato risposto che non avevano il terminale. Dopo aver raccontato quello che mi era successo coi colleghi, mi viene risposto che non era vero, anzi che sarebbe stato molto comodo averlo e che, cito testualmente, “a Milano ce l’hanno tutti”.
Ora mi chiedo: chi è che sbaglia? Le banche, a chiedere commissioni troppo alte (finora mi era già stato già negato il pagamento con la carta di credito, ma mai col bancomat)? I Tabaccai, troppo esosi? Su una domanda invece non ho dubbi. Chi ci rimette?
Il cittadino prudente, che per non girare con troppo contante si affida alla propria tessera bancaria, il cui uso è incentivato dalle autorità e dalle banche stesse, di cui però viene negato l’utilizzo negli esercizi per colpa delle commissioni applicate alle transazioni dalle banche stesse.
Cordiali saluti,
Giulio C.