IBM affitta spicchi di mainframe Linux

IBM affitta spicchi di mainframe Linux

Con un nuovo servizio on-demand IBM offre alle aziende la possibilità di accedere, via Internet, ad una porzione delle potenza di calcolo di un mainframe Linux. E pagare a consumo
Con un nuovo servizio on-demand IBM offre alle aziende la possibilità di accedere, via Internet, ad una porzione delle potenza di calcolo di un mainframe Linux. E pagare a consumo


Armonk (USA) – Accanto alle sue offerte di “e-sourcing” e di “e-business on demand”, due tipologie di servizi attraverso cui un’azienda può affittare a distanza server e spazio disco, IBM introduce ora un nuovo servizio basato su Internet attraverso cui gli utenti possono accedere ad una porzione della potenza di calcolo e delle altre risorse hardware e software di un mainframe Linux.

Il nuovo servizio on-demand, chiamato Linux Virtual Services, si rivolge agli utilizzatori di Linux e fa in modo che questi vengano connessi, attraverso un collegamento Internet a larga banda, ad un server virtuale tagliato sulle necessità del cliente.

Come l’acqua o la corrente elettrica, nella nuova offerta di IBM anche le risorse computazionali divengono quindi pagabili a consumo e possono crescere dinamicamente a seconda delle esigenze degli utenti. Al posto di metri cubi e kilowatt qui si paga le “service unit”, un’unità di misura equivalente a circa un terzo della potenza di calcolo offerta da un tipico server monoprocessore Intel-based. Ogni service unit costa 300 dollari al mese, una cifra che comprende l’amministrazione del server.

Ma serve davvero? IBM sostiene che il grande vantaggio di questo nuovo modello di computing è dato dal fatto che le aziende risparmiano sui costi dell’hardware, della manutenzione e del personale, potendo sfruttare nell’ugual tempo la grande flessibilità del servizio.

IBM ha appoggiato il lancio del nuovo servizio su alcuni conti esemplificativi. Secondo l’azienda, infatti, un cliente con una decina di server Intel o Sun deve sostenere, in un mese, circa 75.000 dollari in costi legati a manutenzione, energia elettrica, superficie occupata e hardware. Il colosso di Armonk afferma che attraverso il suo servizio il cliente è in grado di risparmiare circa 15.000 dollari al mese.

Linux Virtual Services si basa sulla tecnologia di partizionamento offerta dai sistemi zSeries, una tecnica con cui è possibile suddividere risorse di calcolo, di memorizzazione e di rete fra più server virtuali: ognuno di questi è completamente autonomo e indipendente dagli altri.

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Pubblicato il
2 lug 2002
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