IBM e Canonical: ciao ciao Windows

IBM e Canonical: ciao ciao Windows

Il colosso dell'IT e la società dietro di una delle distro Linux più note stringono una partnership. Che mira a rimpiazzare in azienda e sui thin client il sistema operativo Microsoft
Il colosso dell'IT e la società dietro di una delle distro Linux più note stringono una partnership. Che mira a rimpiazzare in azienda e sui thin client il sistema operativo Microsoft

Ma chi ha detto che il lancio del neonato Windows 7 rappresenti un’occasione di rivalsa e business solo per Microsoft? Provano ad approfittare del lieto evento anche IBM e Canonical, presentando al mercato un nuovo package per sistemi desktop, aziendali e thin client che a detta dei fautori offrirebbe solo vantaggi a chi si trova a dover decidere se aggiornare o meno il proprio parco macchine .

Il sistema si chiama IBM Client for Smart Work , è basato su Red Hat oppure Ubuntu (creazione di Canonical) ed era inizialmente previsto solo per i mercati emergenti ma, stando a quanto sostiene il gigante statunitense, la richiesta e i feedback ricevuti hanno convinto le due società a preparare un pacchetto anche per i mercati più sviluppati.

Descritto dai diretti interessati come il sistema ideale per produttività, management e integrazione dei servizi di cloud computing , Client for Smart Work includerà – oltre a uno dei suddetti sistemi operativi Linux – la suite di produttività Lotus Symphony di IBM, e Lotus Notes per la gestione delle email aziendali (con le alternative a pagamento LotusLive iNotes e LotusLive.com).

Alla base della nuova offerta IBM-Canonical c’è la stima, offerta ancora da IBM, del risparmio che una simile soluzione permetterebbe sul costo delle licenze per il software Microsoft, quantificata nell’ordine del 50 per cento. Viene poi citato un ulteriore risparmio sui costi dovuto all’impiego dello stesso hardware già adottato in precedenza, contro la probabile necessità di fare l’upgrade prima del passaggio a Windows Seven.

E sebbene una recente analisi di Softchoice affermi che su 450mila PC corporate l’88 per cento possegga i requisiti minimi per il nuovo sistema operativo di Mountain View , IBM si dice persuasa della validità della sua nuova offerta anche nel caso in cui essa dovesse convivere con la presenza di Windows in alcuni ambiti di utilizzo aziendale.

“Invece di posizionare il client di IBM come un rimpiazzo improvviso per il desktop standard – ha detto il vicepresidente software della multinazionale Bob Sutor – IBM sta cercando di creare qualcosa di meglio, focalizzato sull’usabilità, l’openness e la sicurezza con un percorso verso il cloud computing in segmenti di mercato per cui tale operazione ha un senso”.

Alfonso Maruccia

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
22 ott 2009
Link copiato negli appunti