IBM: i computer li faranno i cinesi

IBM: i computer li faranno i cinesi

Appare imminente la cessione della divisione computer di IBM alla cinese Lenovo, una mossa che segna un'epoca ma che, soprattutto, ne inaugura un'altra. Ecco perché
Appare imminente la cessione della divisione computer di IBM alla cinese Lenovo, una mossa che segna un'epoca ma che, soprattutto, ne inaugura un'altra. Ecco perché


Roma – La notizia ha rapidamente fatto il giro del Mondo, come è comprensibile, visto che IBM sarebbe pronta a cedere la propria divisione personal computer e, non solo, gli acquirenti sarebbero i cinesi della Lenovo . Come a dire, cioè, che il nome che ha fatto la storia del personal compunting, l’azienda i cui design hanno ispirato le tecnologie di computing di più generazioni, esce forse per sempre da quella storia, che vede invece l’affermazione di una delle più quotate società tecnologiche cinesi.

Quanto sembra sul punto di accadere, ma IBM ancora non ha voluto confermare, né smentire, non è certo una sorpresa, vista la lunga marcia che ha allontanato il gigante di Armonk dal buon vecchio PC spingendolo verso le nuove tecnologie, spesso focalizzate sui servizi con un’ampiezza di offerta che non ha eguali nel mondo ICT. E c’è ancora qualche punto che andrà risolto, in quanto non è detto che Lenovo sia in grado di sobbarcarsi un’acquisizione che dovrebbe costarle tra gli 1 e i 2 miliardi di dollari.

Ma un’operazione del genere, se infine andrà in porto come previsto in queste ore da molti esperti, è destinata ad avere un impatto notevolissimo sul mercato dei computer, dove IBM oggi è terza dietro a Dell e HP . La cessione a Lenovo, infatti, consentirebbe a quest’ultima di battagliare con gli altri due colossi in modo nuovo e assai più efficace non solo sui mercati asiatici, ma anche su quelli nordamericani, dove oggi è pressoché sconosciuta.

Va detto però che analisti del Financial Times ritengono più probabile una joint-venture tra IBM e Lenovo. In vista di una riduzione del mercato, infatti, le possibilità derivanti da un accordo strategico potrebbero concretizzarsi in una riduzione dei costi di produzione e dunque in una risposta più efficace al mutamento del mercato nei prossimi anni.

Ed infatti dietro a tutto questo viene palesata la consapevolezza del management IBM che si sta fermando lo sviluppo del settore dei personal, che per lunghi anni ha trainato non solo IBM ma gran parte dell’industria tecnologica americana. Un mercato, cioè, che almeno ad IBM non offre più le prospettive di prima e gli investimenti, anche per l’altissimo livello della competizione e i margini sempre più ridotti, diventano progressivamente assai più problematici. Ed è proprio sui margini, che nella filiera cinese possono essere aumentati con economie di scala possibili solo sul quel mercato, che le produzioni low-cost di Lenovo potrebbero trovare nuovi spazi di affermazione, dando così credito alle tesi di chi sostiene che l’annuncio di un’alleanza, più che di una vendita, sia ormai imminente.

Inutile dire che, come sottolinea il New York Times , ora ci sia anche chi si chiede, visto che HP e Dell sembrano del tutto intenzionate a spingere ancora e a lungo su questo mercato, cos’è che il management di IBM sa che le sue competitor non sanno. Ma si tratta di speculazioni, sebbene HP, al contrario di Dell, che pure è il maggiore costruttore, ormai insegua IBM su una grande varietà di mercati e non certo soltanto sul computing. Quel che è certo è che esiste un ricco mercato dell’hardware, che comprende in particolar modo il wireless, che rappresenta certo un nuovo vivace terreno di confronto.

Se poi la transazione con Lenovo andrà in porto, non solo IBM si sarà liberata di una divisione ormai non più strategica per le proprie attività, ma avrà anche dato vita ad una dimostrazione emblematica delle nuove dinamiche del mercato internazionale. All’emergere dei nuovi competitor cinesi, infatti, le imprese occidentali tendono a spingersi in nuovi settori ad alta o altissima specializzazione, trovando così nuovi spazi di sviluppo e garantendosi una edge tecnologica nei nuovi settori strategici, dal calcolo distribuito (si pensi al grid computing di IBM) alle nanotecnologie (settore nel quale IBM investe moltissimo).

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Pubblicato il
6 dic 2004
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