IBM lancia Power5+ alle vitamine

IBM lancia Power5+ alle vitamine

Big Blue ha introdotto una nuova serie di server System p5 basati sugli ultimi e più veloci processori Power5+. Debutta anche Quad-Core Module, che permette di includere quattro core in un unico package
Big Blue ha introdotto una nuova serie di server System p5 basati sugli ultimi e più veloci processori Power5+. Debutta anche Quad-Core Module, che permette di includere quattro core in un unico package


Armonk (USA) – IBM ha recentemente lanciato nuovi modelli di server della famiglia System p5, tutti basati sul giovane processore multi-core Power5+. Su alcuni di questi sistemi ha debuttato la tecnologia Quad-Core Module (QCM), che permette ad IBM di infilare quattro core Power5+ in un singolo pezzo di ceramica.

Proprio come un processore quad-core, anche il package QCM occupa un solo socket: ciò lo rende particolarmente adatto per l’adozione nei server blade e nei rack in formato 2U. Rispetto ad una configurazione a quattro socket, il QCM ha la limitazione di poter ospitare esclusivamente Power5+ con clock inferiore a 1,5 GHz.

I nuovi server p5 si rivolgono al mercato mid-range, ed in particolare a quello dei database e delle applicazioni di ERP e CRM.

Con i nuovi server ha debuttato anche un nuovo e più veloce Power5+ a 2,2 GHz, adottato ad esempio nei sistemi di fascia più alta come il p5 570 e il p5 575: entrambi sono disponibili in configurazioni fino a 16 core.

Con tutti i server è disponibile, come opzione, il software di virtualizzazione di Big Blue, che permette di far girare più sistemi operativi sulla stessa macchina e dedicare ad ognuno una partizione autonoma. Il colosso afferma che il suo nuovo Integrated Virtualization Manager, accessibile con un qualunque browser web, “semplifica il consolidamento virtuale su un singolo server”.

Il nuovo Power5+, basato sulla nuova tecnologia di IBM a 90 nanometri, ha un die di silicio del 30% più piccolo rispetto al suo predecessore ed è in grado di raggiungere frequenze di clock pari o superiori a 3 GHz.

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Pubblicato il
20 feb 2006
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