IBM sfodera il server della riscossa

IBM sfodera il server della riscossa

Big Blue sfida la leadership di Sun nel mercato dei server Unix e lo fa con un nuovo server equipaggiato con le innovative CPU Power4
Big Blue sfida la leadership di Sun nel mercato dei server Unix e lo fa con un nuovo server equipaggiato con le innovative CPU Power4


Armonk (USA) – Nel tentativo di riguadagnare la vetta del mercato, Big Blue punta tutto sul suo nuovo p690, nome in codice Regatta, un server Unix hi-end con cui conta di duellare con la recente famiglia di server Starcat di Sun.

Regatta supporta fino a 32 processori Power4 a 1,1 GHz e 1,3 GHz, ma il numero delle CPU e la loro frequenza assume qui un valore meno determinante che in altri server. Regatta è infatti ottimizzato soprattutto nell’offrire una grande quantità di banda passante, pari a 125 GB/s, e le sue CPU, i nuovi Power4 – che fanno qui il loro debutto – sono i primi chip ad avvalersi della nuova architettura “server-on-a-chip”.

I Power4 contengono infatti due nuclei di calcolo sullo stesso chip che, oltre a bypassare i tradizionali bus, permettono di ottenere prestazioni elevate con la metà, o anche meno, dei processori richiesti da altre soluzioni.

IBM dichiara, per i suoi Power4, prestazioni quasi doppie rispetto agli UltraSparc III di Sun, e dai prezzi pubblicati si evince che il prezzo di Regatta è circa un terzo rispetto a quello del Fire 15K presentato di recente da Sun.

Big Blue sostiene poi che l’utilizzo di un minor numero di CPU riduce sensibilmente non soltanto lo spazio occupato dal server ma anche i suoi consumi, un fattore, quest’ultimo, divenuto sempre più importante alla luce della crisi energetica degli USA.

“Il nuovo IBM p690 – si legge in un comunicato di IBM – offre alle imprese una piattaforma efficiente sia come unico sistema per applicazioni che richiedono grandi capacità di calcolo sia per il consolidamento dei server. E’ possibile anche collegare insieme vari server p690 in modo da creare supercomputer dotati di oltre 1.000 processori”.

“Cinque anni fa, IBM intraprese un progetto per reinventare i server UNIX e oggi siamo in grado di fornire tecnologie rivoluzionarie, mai viste sui sistemi UNIX”, ha affermato Rod Adkins, Direttore generale di IBM eServer pSeries. Il quale ha aggiunto:”Non esiste ancora nulla sul mercato dei sistemi UNIX, e nulla ancora si sta affacciando all’orizzonte, che possa tentare di uguagliare le prestazioni, l’affidabilità e la flessibilità di cui è dotato questo sistema per consolidare carichi di lavoro diversi”.

Il nuovo p690 è accompagnato dalle tecnologia “virtualization”, che permette di suddividere un singolo sistema in più server virtuali (fino a 16) ognuno in grado di far girare AIX 5L o Linux, e dall’architettura “self -healing”, una tecnologia sviluppata da IBM nell’ambito del progetto eLiza per l’autoriparazione dei sistemi su più livelli che, stando a quanto dichiara il colosso di Armonk, “consentono al server di continuare a funzionare anche se si verificano gravi guasti ed errori di sistema.”

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Pubblicato il 17 dic 2001
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