East Fishkill (USA) – L’era del silicio sta per volgere al termine, ma i produttori di chip sembrano decisi ad allungarne la vita il più possibile, almeno fino a che una nuova generazione di chip – siano essi neurali, organici, quantici, a nanotubi o che altro – non sarà sufficientemente matura per rimpiazzare le tecnologie attuali.
Alla domanda “quale sarà il futuro prossimo dei microprocessori?” Intel ha già risposto la scorsa settimana , spiegando le innovazioni che le permetteranno di produrre chip sempre più veloci (nell’ordine dei terahertz, migliaia di miliardi di hertz) ed in grado di contenere i consumi energetici.
Rispondendo e attaccando la posizione della sua rivale di sempre, IBM svela ora i suoi progetti per varcare la soglia del terahertz e risolvere l’annoso problema del rapporto velocità/consumi.
Big Blue ha presentato una tecnologia che, similmente a quelle svelate da Intel – che a sua volta sembra essersi ispirata da vicino alla tecnica di produzione silicon-on-insulator (SOI) di IBM -, le consentirà di allungare la vita ai chip di silicio.
La tecnologia, denominata Double-Gate e applicata ai transistor, verrà introdotta sul mercato nel 2006 ed a beneficiarne saranno inizialmente i processori di fascia alta e quelli a basso consumo.
Secondo IBM i transistor Double-Gate, rispetto a quelli attuali, saranno in grado di far passare il doppio di corrente, opereranno al doppio della velocità e saranno più piccoli.
“L’opportunità di proseguire nella miniaturizzazione – ha spiegato IBM – è un fattore cruciale: le dimensioni dei transistor tradizionali stanno raggiungendo i limiti imposti dalla fisica, minacciando i rallentare i progressi nelle prestazioni necessari per le comunicazioni ad alta velocità, i sistemi informatici e l’elettronica di consumo”.
Il transistor, simile ad un interruttore elettrico, è un componente chiave dei circuiti integrati, o microchip. Le prestazioni dei chip dipendono in larga parte proprio nella capacità dei loro milioni di transistor di passare da uno stato di “spento”, generalmente indicato con lo “0” binario, o acceso, “1”: per far questo, occorre un certo quantitativo di energia.
All’interno di un transistor un elemento chiamato “gate”, porta, controlla il flusso di corrente elettrica attraverso il transistor. Tuttavia, con il progressivo avanzare della miniaturizzazione dei transistor, diviene sempre più difficile per un singolo gate controllare la commutazione di stato.
Accanto agli sforzi di IBM ed Intel per trovare nuovi materiali e nuovi package che consentano una migliore conduzione ed una minore dispersione di corrente all’interno del transistor, la tecnologia Double-Gate di Big Blue mira invece a produrre transistor dotati di due gate attraverso i quali incrementare il controllo della corrente e migliorare dimensioni, velocità e consumi dei chip.
IBM sostiene che da tempo l’industria stava cercando una soluzione praticabile per produrre transistor a due gate ma, fino ad oggi, nessuno vi era realmente riuscito, una battuta che come una freccia si infila nel clamore suscitato da Intel nei giorni scorsi con il proprio annuncio.
Big Blue, che ha anche svelato un prototipo di CPU SOI a 2 terahertz, ha mostrato un’analisi secondo cui la massima velocità a cui potranno spingersi i transistor, e dunque l’attuale generazione di chip, sarà di 30 terahertz, circa 15 volte la velocità del transistor più veloce prodotto oggi. Da lì in avanti si aprirà un nuovo capitolo nella storia dei microchip.