Roma – Quando una nave affonda c’è chi l’abbandona in tempo. Questo si legge tra le righe dei molti commenti che in questi giorni i media americani hanno dedicato al fatto che Jerry Yang, uno dei due fondatori di Yahoo! nonché detentore di quote decisive nell’azienda, abbia deciso di disfarsi di molte azioni del proprio portalone.
In un momento in cui Yahoo! si trova in una difficile fase di riposizionamento e al centro di operazioni spesso contestate finalizzate alla riduzione dei costi, le mosse di Yang vengono naturalmente seguite con attenzione.
In particolare, il giovane manager ha piazzato questa settimana 250mila azioni di Yahoo! per un totale di 4,1 milioni di dollari. Stando ai dati ufficiali della Securities and Exchange Commission (SEC) americana, l’autorità di controllo sulla Borsa, Yang si era già liberato a maggio di altre 550mila azioni.
Tutto questo rientra però in un piano più ampio. Yang seguendo le prescrizioni della SEC per casi come questo ha affidato 3 milioni di titoli Yahoo! ad un “blind trust” che dovrà occuparsi della loro collocazione sul mercato nei prossimi 12 mesi.
In realtà le speculazioni di alcuni opinionisti sembrano sovrastimare le operazioni di Yang. Il manager dispone infatti ancora di almeno 42 milioni di azioni, pari a poco meno del 7,5 per cento dell’azienda. Se davvero qualcuno sta lasciando la nave che affonda, dunque, è probabile che abbia dimenticato di prendere con sé il portafoglio.