Il CD lascia il posto al nastro adesivo

Il CD lascia il posto al nastro adesivo

No, non è il primo di aprile. Alcuni ricercatori hanno effettivamente scoperto che una singola bobina di nastro adesivo commerciale è in grado di memorizzare fino a 10 GB di dati. La ricerca è già partita
No, non è il primo di aprile. Alcuni ricercatori hanno effettivamente scoperto che una singola bobina di nastro adesivo commerciale è in grado di memorizzare fino a 10 GB di dati. La ricerca è già partita

Heidelberg (Germania) – Sembra una di quelle bufale che ogni tanto si ricevono per e-mail, invece è uno dei progetti di ricerca più significativi nell’ambito dello storage. L’obiettivo è quello di sostituire i media ottici come CD e DVD con… rotolini di nastro adesivo…

La ricerca è cominciata quando l’European Media Laboratory (EML), in collaborazione con l’Università di Mannheim, ha scoperto che una convenzionale bobina di nastro adesivo della marca “tesa Multi-Film” poteva memorizzare fino a 10 GB di dati. L’EML ha ora annunciato di aver stretto un accordo triennale con la Stanford University per avviare un progetto, chiamato “OptiMem”, la cui durata prevista sarà di almeno 5 anni.

La tecnica di archiviazione dei dati su cui lavoreranno i due istituti è simile a quella adottata nei CD: in pratica anche qui, attraverso un laser, è possibile mutare le proprietà ottiche del polimero con cui è fabbricato il nastro adesivo in modo da generare dei punti di informazione (pit) di dimensioni minori di 1 nanometro. Ma la cosa davvero interessante è che il rotolino di nastro adesivo si comporta come un media olografico, ossia può essere letto e scritto senza la necessità di svolgere la pellicola: il laser può infatti focalizzarsi attraverso i vari strati del nastro senza influenzare quelli antecedenti.

Il laboratorio tedesco che coopera al progetto sostiene che questa tecnologia è superiore a quella degli attuali CD visto che qui è la testina ottica a ruotare e non il supporto di archiviazione: questo fattore consente di raggiungere velocità di lettura/scrittura enormemente maggiori.

La possibilità poi di avvalersi di bobine molto piccole e la caratteristica del nastro di richiedere laser molto meno potenti di quelli utilizzati per i comuni CD, candida questa tecnologia come l’ideale per entrare nei piccoli dispositivi come player portatili, macchine fotografiche, palmari, ecc. Non solo, ma il nastro potrà essere anche in formato “stick” da utilizzarsi al posto delle attuali etichette con codice a barre…

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Pubblicato il
24 gen 2001
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