Il cellulare che vede dove l'uomo non vede

Il cellulare che vede dove l'uomo non vede

Presentato in Giappone un cellulare in grado di rilevare cosa c'è oltre una parete o un altro ostacolo visivo
Presentato in Giappone un cellulare in grado di rilevare cosa c'è oltre una parete o un altro ostacolo visivo

È andata un po’ persa nel tempo l’usanza, assai in voga qualche lustro fa per alcune riviste, di pubblicare in quarta di copertina fantasiosi annunci pubblicitari di prodotti piuttosto inconsueti e vicini ai confini della realtà (anzi oltre), tra cui non mancava mai un paio di magici occhiali con lenti a raggi X , “per vedere attraverso gli oggetti (mobili, pareti, abiti)”. Quegli occhiali sono passati di moda, ma l’evoluzione di quel tipo di “visione” è entrata in un telefono cellulare.

Techradar spiega infatti che al CEATEC Japan 2008 , in corso questa settimana, è possibile vedere – oltre ad applicazioni e dispositivi tradizionali e innovativi – i tech-gadget più weird , ossia strani e originali. È fra questi che spicca il telefonino dotato del Real Space See-through Mobile , un sistema presentato dal settore Ricerca e Sviluppo di KDDI e realizzato in collaborazione con l’Università di Tokyo.

Si tratta di un prototipo di cui KDDI decanta appunto la mirabile dote di vedere là dove l’essere umano non può vedere, ad esempio dall’altra parte di una parete, in virtù della presenza di sensori GPS, geomagnetici e accelerometri. Il telefonino sarebbe quindi in grado di autolocalizzarsi in un qualunque ambiente (aperto ai segnali satellitari) e di proporre sul display un rendering di ciò che lo circonda entro un determinato raggio d’azione. Nessuna “magia”, dunque, ma soprattutto nessuna lente a raggi X posizionata davanti all’ottica di una fotocamera.

Questa originale feature viene inoltre descritta come funzionante anche quando il cellulare è in movimento (d’altro canto è un telefono mobile), ma non è l’unica caratteristica sfiziosa, dal momento che l’apparecchio è in grado di rilevare anche le calorie bruciate dall’utente che lo utilizza mentre cammina e corre e può fungere da microfono wireless grazie al Bluetooth.

Dario Bonacina

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Pubblicato il
3 ott 2008
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