Il computer riconosce i falsi

Il computer riconosce i falsi

Lo sostengono i creatori di un nuovo software in grado, dicono, di capire se un dipinto sia effettivamente di un certo autore
Lo sostengono i creatori di un nuovo software in grado, dicono, di capire se un dipinto sia effettivamente di un certo autore

Se ne sa ancora pochissimo ma gli scienziati dell’ Università di Haifa , in Israele, hanno dichiarato di aver realizzato un software capace di riconoscere l’Arte e, in un certo senso, di apprezzarla .

Dal comunicato stampa rilasciato dagli studiosi si apprende che “un nuovo programma matematico (…) consentirà ai computer di sapere se l’opera d’arte che stanno guardando sia un originale di Leonardo da Vinci, come affermato ad esempio da un venditore, o di un artista minore, meno conosciuto”.

La Gioconda In buona sostanza, i ricercatori avrebbero insegnato al sistemone come identificare le opere di certi artisti. Un apprendimento che ha richiesto la “traduzione” dei dipinti e delle immagini che sono state sottoposte al computer in una serie di elementi matematici, seni e coseni. Una volta che le opere di ciascun artista sono state “apprese”, il programma consente al computer di capire quale sia lo stile individuale di ciascun artista e di identificarlo anche quando si trova ad osservare lavori che non ha mai esaminato prima.

Questa strategia, che sembra destinata a fallire con quegli artisti che hanno fatto della distruzione progressiva degli stili il proprio cursus artistico, è difesa a spada tratta da Daniel Keren, che ha guidato il team di sviluppo. A suo dire “non appena il computer impara a riconoscere i disegni degli orologi di Dalì, è da quel momento in grado di riconoscere anche le sue altre opere, anche se non vi sono orologi. Non appena apprende a riconoscere i vortici di Van Gogh, li riconoscerà anche in quadri che prima non ha mai esaminato”.

Tutto questo, ammette Keren, non basta però per dire che il modello sviluppato sia più capace dell’occhio esperto di un umano . A suo dire, infatti, “la visione umana si è sviluppata in milioni di anni, mentre il nostro campo di ricerca (la computer vision, ndr.) ha solo 30 anni. Oggi i computer hanno ancora difficoltà nel fare cose che alla gente risultano semplici. Ad esempio, riconoscere l’immagine di un volto umano. Però i computer sono ottimi nel simulare e disegnare immagini tridimensionali, come le arterie nel cervello o una rete stradale”.

Detto questo,l’utilizzo del sistema è fondamentalmente per chi, non sapendone molto di arte, si sia comunque trovato ad acquistare un’opera particolarmente importante: il giochino sviluppato ad Haifa potrebbe consentirgli di sapere se quella che ha per le mani sia un originale.

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Pubblicato il 7 nov 2007
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