Il copyright non è roba da bambini

Il copyright non è roba da bambini

Il linguaggio di programmazione del MIT nelle mire dei produttori di Pac-Man. I ragazzini impegnati ad apprendere i rudimenti del coding avrebbero realizzato un clone troppo simile all'originale
Il linguaggio di programmazione del MIT nelle mire dei produttori di Pac-Man. I ragazzini impegnati ad apprendere i rudimenti del coding avrebbero realizzato un clone troppo simile all'originale

Il linguaggio di programmazione Scratch è tra i più semplici in circolazione, realizzato dal Massachussets Institute of Technology (MIT) per permettere ai bambini di apprendere i primi rudimenti della programmazione. Grazie a Scratch , i piccoli possono in sostanza divertirsi a creare disegni e animazioni, ma anche a fare il verso a giochi già esistenti.

Ma una copia del tutto infantile del leggendario Pac-Man non è affatto piaciuta alla squadra legale del producer NAMCO BANDAI Games America Inc , che ha subito inviato ai vertici del MIT una delle più classiche letteracce legali.

Il bambino in questione – rimasto anonimo dietro un comune username – avrebbe in sostanza giocato col fuoco, ricreando troppo fedelmente uno degli arcade game più popolari di tutti i tempi. I responsabili del progetto Scratch rischierebbero così di venire accusati di violazione del trademark e del copyright .

NAMCO ha dunque preteso la rimozione dell’imitazione dell’ arcade game , sottolineando però come abbia a cuore i fini educativi del progetto , non vedendo l’ora di osservare il miglioramento di programmatori giovanissimi. Ma l’educazione ha un limite: la proprietà intellettuale.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 4 ago 2010
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