Il Dalai Lama lancia Tibet.net

Il Dalai Lama lancia Tibet.net

Sua Santità ha accettato il progetto di un americano che si è trasferito vicino a lui e che sembra averlo convinto a realizzare un polo tibetano online. Già numerosi i siti dedicati al Tibet e all'oppressione cinese
Sua Santità ha accettato il progetto di un americano che si è trasferito vicino a lui e che sembra averlo convinto a realizzare un polo tibetano online. Già numerosi i siti dedicati al Tibet e all'oppressione cinese

Web – “Con la proliferazione rapida di siti dedicati al Tibet, auspico che una comunità tibetana virtuale possa essere realizzata nel cyberspazio, accessibile liberamente a tutti coloro che sono interessati al buddismo tibetano, alla cultura tibetana e al tragico destino del Tibet”. Con queste righe , il Dalai Lama accoglie il visitatore che si reca sulle pagine appena inaugurate di Tibet.net . Pagine per il momento disponibili in quattro lingue: tibetano, cinese, indiano e inglese.

“Ho sempre creduto – spiega Sua Santità – che una più diffusa informazione non censurata resa disponibile alla comunità internazionale, farà sì che questa sia più pronta a sostenere la causa tibetana e che l’opinione pubblica sia più preoccupata e partecipativa della sofferenza della gente del Tibet”.

Il sito è nato dopo l’assenso da parte del Premio Nobel per la Pace a un progetto di Dan Haig, un americano di 37 anni da tempo emigrato tra le montagne dell’Himalaya.

Le 800 pagine che compongono il sito non solo offrono una serie di indicazioni sulla cultura e la storia tibetana ma anche servizi, come la posta elettronica, indirizzati a tutti i tibetani e ai simpatizzanti. Tibetmail.net consentirà ai 130mila tibetani in esilio di dialogare tra loro in caratteri tibetani. Una “mossa” per conservare l’uso della lingua originale del paese.

Oltre a tutti i riferimenti sul Governo in esilio e alle altre istituzioni del paese censurate dal regime cinese, il sito rende disponibili anche approfondimenti sullo scempio della terra tibetana da parte delle autorità cinesi: dalla distruzione dei monasteri, alle escavazioni selvagge, alla distruzione dell’ambiente e via dicendo.

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Pubblicato il
15 gen 2001
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