Tokyo (Giappone) – Dopo la creazione di un apparecchio per la traduzione del linguaggio dei cani , il colosso giapponese dei giocattoli Takara lancia ora sul mercato giapponese un analogo gingillo, chiamato Meowlingual , che promette di interpretare i miagolii dei gatti per tradurli in parole ed espressioni facciali.
Il produttore sostiene che il suo traduttore felino è in grado di analizzare i miagolii di 24 diverse specie di gatti e tradurli in una delle oltre 200 espressioni della lingua giapponese: fra queste “ho fame”, “sono stanco”, “voglio sedermi”, “voglio giocare”, ecc.
Guai a chi lo chiama giocattolo: il produttore giapponese afferma che dietro allo sviluppo del suo interprete di miagolii c’è il lavoro di un’équipe di scienziati che ha lavorato a stretto contatto con i Japan Acoustic Laboratories e la Kogure Companion Animal Clinic.
Il dispositivo, che costa 8.800 yen (circa 67 euro), è composto da un microfono e da un display LCD in cui vengono visualizzate le “faccine” che esprimono lo stato emotivo del gatto. L’apparecchio include anche delle domande pre-registrate che possono aiutare a conoscere lo stato di salute del proprio gatto.
Per la fine del prossimo marzo, Takara conta di vendere 300.000 Meowlingual e iniziarne la commercializzazione anche in USA, dove è già disponibile il traduttore per cani.
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Bella scoperta
Mai preso cassette in affitto al "videobank" ? Mai chiesti come funziona il magazzino robotizzato che c'è dentro ?Le uniche differenza di rilievo sono:- la lunghezza degli scaffali, che richiede una soluzione leggermente diversa dal classico braccio su guida con encoder assoluto, ma neppure troppo complessa vista l'approssimazione che ci si può permettere;- Il numero e la dislocazione degli scaffali, che richiede una soluzione al contempo semovente ed in grado di superare i 2 metri di estensione in altezza (ma forse può convenire studiare qualcosa di diverso, tipo magazzini semoventi o carrelli per portare i libri vicino al robot e non viceversa); - il diverso size dei vari libri, contrariamente alle cassette. Il che può forse complicare il manipolatore, ma neppure più di tanto...il resto sono banali problemi applicativi.AnonimoRe: Bella scoperta
> il resto sono banali problemi applicativi.ehm....non hai mai fatto il bibliotecario in vita tua, vero? ho indovinato?esiste ancora tutta una serie di lavori propri dei bibliotecari umani (keywords sui libri, classificazione, assistenza all'utente nella ricerca bibliografica...) che non possono per ora essere (purtroppo o per fortuna...) sostituiti in toto dall'automazione.ciao.AnonimoMeglio digitalizzare il contenuto
per svariati motivi.Afficienza, possibilità di processare il contenuto, ricerche nei libri, senza contare che cosi si ha una copia digitale di quel libro, mentre un libro reale può essere smarrito, rovinato, rubato, bruciato, strappato..AnonimoRe: Meglio digitalizzare il contenuto
Sara' piu' lunga la digitalizzazione del libro o la costruzione del robot, la sua diffusione ed il tempo che appunto ci mettera' per maneggiare ogni singolo libro?Anche io penso che sia meglio la digitalizzazione.AnonimoRe: Meglio digitalizzare il contenuto
La digitalizzazione del contenuto non e' controllabile (qualsiasi sistema di protezione prima o poi e' cracckato), un robot fedele che risponde ai comandi si.AnonimoRe: Meglio digitalizzare il contenuto
- Scritto da: Anonimo> La digitalizzazione del contenuto non e'> controllabile (qualsiasi sistema di> protezione prima o poi e' cracckato)va bene, facci vedere come si "craccka" OTP di Vernam.AnonimoRe: Meglio digitalizzare il contenuto
- Scritto da: Anonimo> La digitalizzazione del contenuto non e'> controllabile (qualsiasi sistema di> protezione prima o poi e' cracckato), un> robot fedele che risponde ai comandi si.Fedele a chi? Sai... un back-orifice per robot (troll)... e non si sa mai che mi faccio qualche lettura a scrocco :DslothRe: Meglio digitalizzare il contenuto
Magari dato che ci siamo si fanno digitalizzare direttamente al robot :pAnonimoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 1 dic 2003Ti potrebbe interessare