Roma – La chiamano “setta” ma quella del Falun Gong è piuttosto una disciplina nata in Cina che si ispira a radicate tradizioni orientali, che ora, sfruttando le novità delle tecnologie satellitari, ha trovato nuovi spazi di comunicazione cogliendo completamente di sorpresa le autorità di Pechino, da anni impegnate nella persecuzione degli adepti Falun.
Stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa cinese Xinhua, alla fine di giugno per circa una settimana, esponenti del movimento Falun Gong sono riusciti a sovrapporre le proprie trasmissioni satellitari a quelle governative sfruttando il satellite Sinosat.
L’iniziativa di Falun Gong, tesa a raccontare ai cinesi la sua verità sulle persecuzioni del regime comunista di Pechino dentro e fuori la Cina, sembra aver colto completamente di sorpresa le autorità, come ha confermato alla Xinhua proprio un funzionario governativo.
A quanto pare, in almeno dieci occasioni e per una decina di minuti i nove canali della Televisione Centrale Cinese sono stati “sostituiti” dalle trasmissioni satellitari del Falun Gong.
Una clamorosa iniziativa che il regime si è affrettato a definire criminale. In una nota il Consiglio di Stato di Pechino ha affermato che si è così “impedito alla gente di vedere le celebrazioni per il quinto anniversario del ritorno di Hong Kong sotto la sovranità cinese nonché i Mondiali di calcio”. Il Consiglio ha anche chiesto condanne internazionali per chi viola le trasmissioni satellitari. Sempre secondo l’agenzia Xinhua, domani il “Quotidiano del Popolo”, la voce ufficiale del Partito Comunista, pubblicherà un commento sulla questione ispirato ai crimini dell’hacking satellitare che avrebbero messo a nudo le caratteristiche del Falun Gong: “La sua natura è contro l’umanità, la scienza e la società”.