Il fucile letale-non-letale

Il fucile letale-non-letale

Una nuova arma finanziata dal Pentagono: può essere usato in due diverse modalità secondo necessità. Nella prima fa malissimo, nella seconda uccide
Una nuova arma finanziata dal Pentagono: può essere usato in due diverse modalità secondo necessità. Nella prima fa malissimo, nella seconda uccide

Mettendo a frutto i finanziamenti del Pentagono, l’azienda Lund Technologies ha messo a punto un nuovo fucile a doppia modalità. L’arma, chiamata Lund Variable Velocity Weapons System (LVVWS), dovrebbe rappresentare la risposta alle pressanti esigenze dei militari statunitensi di avere a disposizione una maggior varietà di scelta per le armi da impiegare nei diversi scenari di guerra, guerriglia o contenimento delle proteste.

L’utilizzatore può scegliere di usare il fucile Lund nella modalità ad alta o a bassa velocità: nel primo caso l’arma risulta letale e può essere impiegata sul campo di battaglia, mentre nel secondo i proiettili dovrebbero produrre contusioni e sintomatologie dolorose sufficienti a calmare il più riottoso dei manifestanti senza provocare danni permanenti o (addirittura) mortali.

Il fucile sfrutta una pompa a idrogeno con cui è in grado di sparare due colpi al secondo, senza produrre fumo o residuo di polvere da sparo. Per evitare l’effetto letale che un’arma non letale può avere sulla corta distanza, LVVWS è dotato inoltre di un misuratore di distanza che abilita automaticamente la modalità a bassa velocità qualora il bersaglio si trovasse troppo vicino.

Lund Technologies sostiene che la sua arma rappresenta la scelta giusta nelle azioni di guerra combattute in scenari urbani, in cui (al contrario del campo di battaglia tradizionale) i nemici si mescolano alla popolazione civile e il rischio di imbattersi nel fuoco vagante aumenta in maniera esponenziale.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 24 mar 2010
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