Il Garante avverte ClubNet e le freenet

Il Garante avverte ClubNet e le freenet

Il servizio di TIN dovrà modificare la propria impostazione e tutte le freenet dovranno lavorare di più e meglio sulle informazioni da offrire all'utente
Il servizio di TIN dovrà modificare la propria impostazione e tutte le freenet dovranno lavorare di più e meglio sulle informazioni da offrire all'utente


Roma – Il Garante della privacy ha messo in guardia i fornitori di accesso gratuito alla rete sul trattamento dei dati personali dei loro utenti: “va verificato se alcuni dati richiesti come obbligatori dalle aziende siano realmente indispensabili all’attivazione del servizio”. Si tratta di una sottolineatura importante arrivata ieri dall’ufficio del Garante che ha dettato le linee guida per i servizi di accesso gratis alla rete. Molti di questi, infatti, richiedono la compilazione di lunghi questionari in cui può apparire “eccessiva” la richiesta di informazioni personali.

Ma non è solo questo. Il Garante ha infatti preso di mira una delle pratiche commerciali che Punto Informatico ha denunciato più volte su queste pagine, quelle cioè che consistono nel richiedere all’utente i dati personali prima di presentare a lui o a lei il contratto di abbonamento e l’informativa sul trattamento dei dati stessi. Una pratica che da tempo il servizio di Infostrada , Libero , ha modificato ma che si trova ancora attiva in altri casi, il più noto dei quali è quello di ClubNet , freenet di TIN .

Proprio riferendosi alle modifiche attuate da Libero, il Garante ha spiegato che quelle indicazioni devono ritenersi valide anche per tutti gli altri fornitori ed è quindi lecito aspettarsi che Telecom Italia e le altre aziende coinvolte si diano da fare per modificare a breve questo particolare aspetto della registrazione dei nuovi utenti ai propri servizi freenet.


Il principio portante delle linee guida, ha spiegato il Garante, deve essere quello di porre gli utenti in una condizione “consapevole e libera” rispetto alla scelta di cessione di propri dati personali “in cambio” di servizi gratuiti. E in questo senso, ha affermato, “è necessario che anzitutto gli utenti ricevano tutte le informazioni necessarie per comprendere appieno le finalità e le modalità del trattamento dei dati, compresi quelli che vengono acquisiti successivamente”. Un principo determinante, dunque, a cui si aggiunge quello secondo cui “l’informativa al cliente va data anche quando non gli venga chiesto alcun consenso”.

Intanto si è saputo che il 26 gennaio, giorno tra l’altro in cui Telecom Italia dovrebbe far partire i servizi ADSL, a Milano verrà presentato Connector3, un sito della Net.com pensato per “tenere sotto controllo” gli accessi freenet alla rete.

Sebbene ancora non si abbiano tutti i dettagli, Connector3 si presenterà con una serie di servizi pensati per consentire agli utenti di individuare, in base alla propria locazione sul territorio, il nodo di accesso più vicino e “più conveniente”. Faranno parte delle tabelle personalizzabili di Connector3 tutti i servizi di accesso gratuito oggi attivi in Italia.

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Pubblicato il
21 gen 2000
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