Il MIUR discrimina il software libero?

Il MIUR discrimina il software libero?

Lo sostiene la Free Software Foundation Europe che sottolinea come nei corsi per i docenti si annunci che copiare il software è reato, affermazione non corrispondente al vero
Lo sostiene la Free Software Foundation Europe che sottolinea come nei corsi per i docenti si annunci che copiare il software è reato, affermazione non corrispondente al vero


Roma – Presidiare la cultura dell’open source significa anche per i suoi sostenitori mantenere il punto su alcune terminologie essenziali per comprendere la differenza tra software proprietario e software libero. Per questo la Free Software Foundation Europe in una nota ha denunciato la discriminazione contro l’open source che sarebbe operata dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca scientifica (MIUR), proprio a partire da una terminologia errata.

Ai 160mila partecipanti al Piano nazionale di formazione degli insegnanti sulle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (For TIC) secondo Free Software Foundation “viene data informazione scorretta e ingannevole”. “Sebbene condividiamo gli obiettivi dichiarati di questo piano, che dovrebbe appunto migliorare le conoscenze informatiche degli insegnanti e, di conseguenza, dei loro discenti – è intervenuto il presidente della sezione italiana della Foundation, Stefano Maffulli – facciamo notare che occorre dar loro informazioni e strumenti che aiutino i docenti a conoscere e comprendere anche le soluzioni basate su software libero”.

Secondo la Foundation , nelle prime lezioni del percorso A, dove si parla di diritto d’autore e normative ad esso collegate, viene erroneamente sottolineato il messaggio che “copiare software è reato”, mentre, come è noto, il software libero, diversamente dal software proprietario, può essere copiato e ridistribuito legalmente, senza nemmeno l’obbligo del contrassegno SIAE.

“Specialmente nella scuola – ha insistito Maffulli – condividere la conoscenza liberamente e accedere a strumenti efficaci e a basso costo, come ad esempio quelli collegati al progetto GNU, dovrebbe essere promosso e incentivato, non occultato. E peraltro già oggi moltissimi insegnanti usano software libero nella didattica con risultati ottimi e incoraggianti”.

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Pubblicato il
4 apr 2003
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