Il pluriantifurto per cellulofan

Il pluriantifurto per cellulofan

Controllo perimetrale, localizzazione GPS e riconoscimento facciale sono i lucchetti che NTT DoCoMo ha voluto sul suo nuovo telefonino realizzato da Panasonic
Controllo perimetrale, localizzazione GPS e riconoscimento facciale sono i lucchetti che NTT DoCoMo ha voluto sul suo nuovo telefonino realizzato da Panasonic

Tokyo – Riconosce il proprietario, si blocca se questi si allontana troppo e può essere localizzato via satellite in caso di furto o smarrimento. Da quest’ultima caratteristica si può intuire che non si tratta di un cane (anche se un collare GPS non susciterebbe alcuna meraviglia) ma di un telefono cellulare: si chiama P903i e lo ha realizzato Panasonic per l’operatore nipponico NTT DoCoMo , che intende commercializzarlo tra pochi mesi.

Il telefono è provvisto di una “black card”, un dispositivo con cui mantiene un contatto wireless permanente. È previsto che la distanza tra i due device sia mantenuta entro una certa soglia (scelta dall’utente fra tre opzioni: 26, 66 o 130 piedi). Superata tale distanza limite, il telefonino si blocca automaticamente, rendendo impossibile effettuare e ricevere chiamate senza l’inserimento di una password di sblocco, che però rende inutilizzabile la card, che dovrà perciò essere sostituita.

Il cellulare Il telefonino, orfano della sua card, può inoltre essere localizzato tramite la tecnologia GPS, attraverso un apposito sito web in cui l’utente potrà inserire il proprio numero telefonico per visionare una mappa che riporterà la posizione dell’apparecchio, con un’approssimazione di alcune decine di metri (per ogni ricerca è prevista una tariffa di un paio d’euro).

Il telefono dispone così di un efficace antifurto, che però non impedisce il prelievo di informazioni memorizzate (contatti, SMS, e-mail), qualora questo avvenga nell’ambito della distanza di sicurezza definita dall’utente.

Per prevenire questa eventualità, l’utente può attivare la funzione di riconoscimento facciale , che può essere preimpostata attraverso una procedura per nulla complessa: l’utente si deve scattare almeno tre foto (fino a un massimo di 10) con la fotocamera integrata. Foto che possono ritrarlo in posizioni, location e con caratteristiche differenti (con e senza occhiali, in interni o in esterni, eccetera). Attivando la funzione, l’utente dovrà fotografarsi con il cellulare ogni volta che vorrà accenderlo e avrà libero accesso a tutte le funzioni solamente quando il telefono avrà fatto il match tra la foto appena scattata e quelle memorizzate nel suo piccolo database. Al processo di autenticazione si può aggiungere una password di quattro caratteri.

D.B.

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Pubblicato il
31 ott 2006
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