Dalla Purdue University arriva il microsensore MEMS in grado di ricaricarsi con particolari onde sonore trasmesse a bassissima frequenza, una tecnologia che potrebbe rivelarsi particolarmente utile per l’analisi e la valutazione della salute di delicate strutture interne del corpo umano.
Quando viene raggiunto da onde sonore trasmesse nell’intervallo compreso fra i 200 e i 500 Hertz, il sensore di pressione descritto dai ricercatori statunitensi vibra generando elettricità che viene infine stoccata in un condensatore.
Così facendo, il sensore è in grado di funzionare ininterrottamente per un’ora prima della successiva “ricarica” di un paio di minuti a suon di bassi. O meglio bassi sincopati di musica rap: i ricercatori sostengono che un semplice tono sonoro a bassa frequenza trasmesso per qualche minuto è troppo fastidioso, e che tra i generi e gli stili musicali analizzati (rap, blues, jazz e rock) il rap è quello che funziona meglio.
Il sensore che va a rap può essere temporaneamente innestato in ospedale o impiantato in maniera permanente, ed è utile per monitorare la pressione nella vescica urinaria (nei casi di incontinenza) o anche la pressione sanguigna in un vaso danneggiato da aneurisma.
Alfonso Maruccia