Cercare di raccontare, di trovare un titolo, a un pezzo come questo è di per sé una sfida. Non perché si tratti di retorica (o falsa retorica), ma perché per la natura stessa della vita e dell’uomo che si cerca di ricordare ci sono pochissimi appigli utili per tentare di tracciare un ordito commovente e ampolloso. Steve Jobs era un uomo schivo , per lui parlavano le sue imprese professionali: quanti, a parte una sparuta minoranza di autentici amici e colleghi, possono dire di averlo conosciuto davvero? Il minimalismo nel parlare, nel pensare, nel vivere e nel lavorare era il suo marchio di fabbrica.
Minimalismo non significa non pensare in grande: per Jobs minimalismo significava dare attenzione ai dettagli per costruire qualcosa di grande un pezzo per volta . Minimalismo ha significato ricominciare due volte da capo, nella sua vita, partendo con poco e pian piano assemblando gradualmente gli elementi che trovava sulla sua strada: Apple, Next, Pixar e poi di nuovo Apple sono la testimonianza della sua capacità professionale e umana, luoghi dove ha saputo infondere la sua visione e circondarsi di uomini e donne, professionisti, in grado di dargli corpo. E quando la visione, finalmente, diventava tangibile, allora lui saliva sul palco e la mostrava al pubblico in modo affascinante: fino a questo momento si contano sulle dita di una mano le volte in cui le sue intuizioni non si sono trasformate in un successo travolgente.

Su Steve Jobs si raccontano un sacco di cose : che fosse un genio e che fosse un bastardo sul lavoro, che fosse in grado di tirare fuori il meglio di ciascuno dei suoi collaboratori ma a caro prezzo, vessando e spremendo fino all’ultima goccia di creatività da tutti quanti lo circondavano. Altri non esitano a descriverlo invece come una persona mite in grado di arricchire l’esistenza altrui con la propria genialità. Il punto è che si tratta quasi sempre di leggende, nessuno ha mai voluto o saputo fino a questo punto raccontare in presa diretta, in prima persona, queste sue inclinazioni. Jobs è sempre rimasto “nascosto”: ha tenuto riservata la sua vita personale, ha detto il minimo indispensabile sulla sua malattia, ha lasciato che tutti dicessero quello che gli pareva sul suo conto e ha parlato solo quando aveva qualcosa di davvero importante da dire.
La figura di Jobs travalica il mondo dell’ICT dove ha mosso i suoi primi passi e dove si è consacrato come tra i migliori CEO della storia. Il fatto stesso che per commentare la sua morte si spenda il presidente degli USA, Barack Obama , che colleghi e avversari dell’elettronica di consumo decidano di dedicargli un pensiero, che artisti di ogni campo abbiano un ricordo e una frase da consegnare al fiume di citazioni che invade il Web e il mondo dei giornali, che Google piazzi sulla sua homepage un ricordo a quello che Brin e Page hanno sempre ritenuto un mentore, è il segno tangibile che il suo operato è stato qualcosa di più di quello di un semplice contabile o di uno spregiudicato uomo d’affari. È stato anche quello: un abile calcolatore e un potente capitalista, ma è stato in grado di essere anche di più.
Difficile incontrare qualcuno nel mondo che non sappia chi è Steve Jobs: altri suoi colleghi, pur anch’essi creatori di realtà altrettanto se non più grandi, non godranno della stessa fortuna. Steve Jobs è stato una rock star e anche un tecnico rispettato, un personaggio che si è fatto notare per il suo carisma e le sue opere, pur non avendo mai affermato di essere il migliore sulla piazza: viene da pensare a quando, presentando iPhone, ribadì la sua fortuna nell’essere per la terza volta al centro di un’innovazione che riteneva in grado di cambiare il modo dell’uomo di vivere con la tecnologia al suo fianco. Non rivendicò per sé l’idea, in qualche modo la fece passare come l’ovvia e inevitabile conseguenza di un percorso a cui lui stesso e tutti i suoi collaboratori avevano partecipato. In questo c’è un altro esempio del suo minimalismo: lui era un pezzo del puzzle, non “il” pezzo.
La qualità principale di Jobs, lo hanno detto tutti ma occorre ribadirlo, è stata la sua capacità di anticipare i tempi: ha saputo spingere se stesso e i suoi colleghi a cercare soluzioni nuove a problemi esistenti , sapendo anticipare soluzioni che altri troveranno solo in un secondo momento, comprendendo in anticipo quali sarebbero state le domande che il pubblico avrebbe posto all’industria nel giro di qualche mese o di qualche anno. Steve Jobs ha voluto per primo un designer accanto a un ingegnere nel processo di progettazione di un computer, ha voluto per primo integrare un marketplace nell’esperienza dell’utente finale: iTunes ha fatto per la musica quello che nessuno era riuscito a fare (e Apple resta leader di quel settore), App Store ha fatto per il mercato del software per cellulari quello che ne nessuno è stato fino a questo punto in grado di replicare. Altri avevano provato, Apple c’è riuscita.
Non è possibile stabilire se Jobs sia davvero il “genio assoluto” che i suoi fan già descrivono: sarà la storia, che non scriviamo noi oggi, a stabilire la reale importanza e la reale statura di un uomo che ha fatto della passione per l’eccellenza e per la combinazione di arte e tecnologia la sua ragione di vita. Per lui parlano i prodotti hardware e software che ha contribuito a plasmare: Apple II, Apple Lisa, Macintosh, iMac, iPod, iPhone e iPad, Mac OS, OS X, iOS, iTunes. Per lui parlano i film Pixar. Per lui parla il World Wide Web, nato su una workstation Next. Di sicuro Jobs è stato un uomo dotato di una cospicua dignità nell’affrontare successi e fallimenti , e chiunque può augurarsi di averne altrettanta per affrontare i propri.
Luca Annunziata
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Grazie, Calamari...
...per non avere sentito la tentazione di sfornarci l'ennesimo coccodrillo di SJ, e per avere invece, come sempre, con poche parole centrato l'essenziale: Microsoft (che ha sempre cercato di coltivare il più grande giardino recintato del mondo, con le sue tre E), Apple (che recinta il suo giardino con allarmi ad alta tecnologia e cerca di convincerci che è il più bello di tutti), ma anche, ad es., Oracle con Java e Sun con OpenOffice, cercano di dirottare corposi branchi di utenti nelle loro tonnare economiche e culturali.La battaglia per la libertà di comunicazione in Rete e per l'Open Computing, anche se pochi se ne accorgono, è la più importante battaglia politica dei nostri tempi, ed il suo esito deciderà del nostro fututo molto più che qualsiasi scelta tra Repubblicani e Democratici.yogavidyaRe: Grazie, Calamari...
- Scritto da: yogavidya> La battaglia per la libertà di comunicazione in> Rete e per l'Open Computing, anche se pochi se ne> accorgono, è la più importante battaglia politica> dei nostri tempi, ed il suo esito deciderà del> nostro fututo molto più che qualsiasi scelta tra> Repubblicani e Democratici.sono oramai anni che dico questa cosa, per cui non posso che concordare in pieno!!!say noRe: Grazie, Calamari...
la battaglia può essere vinta facilmente se solo si impone per legge l'apertura dei formati dati e si eliminano le interfacce ( intendo le api ) dalla lista di cose brevettabilialla fin fine il grande problema per l'utente e per i competitor è l'impossibilità di riutilizzare i dati prodotti da altri software e/o creare emulatori per api preesistentipensa a wine ad esempio....hanno dovuto sudare per aggirare tutti i possibili problemi legati ai brevetti e probabilmente in futuro sarà sempre più dura....stessa cosa dicasi per mono, su cui pende la spada di Damocle dei brevetti sul CLIcollioneConcordo in tutto.
L'informatica sta prendendo una piega inversa: quando si parlava di formati aperti ed interoperabilità di sistemi, poi si torna indietro, dove ogni produttore ha la sua compatibilità con i device. Vedi i vari store: compro applicazioni su una marca, se cambio telefono con sistema differente, perdo tutto ciò che acquisto, obbligandomi a restare sullo stesso tipo di prodotto o a rinunciare a tutto ciò che ho acquistato.Questo è ancora più inconcepibile con gli e-book reader: se un libro lo posso tenere e scambiare, non posso farlo con un libro digitale, e in più, quel libro resterà sull'ebook.Francesco_Holy87Re: Concordo in tutto.
Be non è che ha preso una piega inversa.A dire il vero è sempre stato cosi nel campo informatico.Il problema è che oggi si sente sempre di più, da parte egli utenti finali, la necessità di avere dei prodotti informatici aperti, mentre le grosse multi-nazionali o le mega-nazionali hanno la necessità di fidelizzare sempre di più l'utente per potersi garantire introiti costanti.Lo scontro si svolge proprio su questo punto.Per quanto riguarda i e-book reader preferisco di gran lunga ancora il formato cartaceo che posso prestare a chi mi pare, quando mi pare senza dover rendere conto a nessuno.. . .Re: Concordo in tutto.
Coi cellulari prima era così per il discorso caricabatteria e acXXXXXri vari appena cambiavi marca/telefono dovevi ricomprare kili d'acXXXXXri che non erano più compatibili. Adesso con i carica batteria con attacco USB gli auricolari con pin RCA o senza fili la situazione è migliorata. I propri dati (rubrica/messaggi) sono esportabili come sempre. Le App invece non sono esportabili (forse sullo stesso S.O. si ??!!??) e visto che in Italia uno degli sport nazionali è il cambio del cellulare il dispendio di soldi e tempo è sicuramente alto. MA comunque rimane una scelta personale, a me un cellulare a meno di crash fisici spettacolari, mi resta in tasca per anni.Sicuramente il guaio più grosso sono gli E-book in quanto un libro cartaceo non ha eguali in quanto scambio a costo-zero mentre per quelli elettronici diventeranno libri-morti.paperoliber oRe: Concordo in tutto.
a parte l'attacco del telefono nella macchina per usarlo come navigatore (3) non ho mai comprato alcun acXXXXXrio: da anni ormai l'ingresso delle cuffie e auricolari é standard e ti escono anche nella confezione. Caricabatterie idem, é sempre uscito con il telefono e gli auricolari bluetooth sono universali. Quindi non capisco che paragone possa esserci con quello che hai detto.Francesco_Holy87Re: Concordo in tutto.
- Scritto da: Francesco_Holy87[...]> Caricabatterie idem, é sempre> uscito con il telefono e gli auricolari bluetooth> sono universali. Quindi non capisco che paragone> possa esserci con quello che hai> detto.Prova un po' a migrare i dati del tuo cell su un altro cell.Prima, (parlo del 1985), i formati hardware erano REALMENTE diversi: s'era da poco stabilita la dimensione che un byte doveva avere, s'era da poco imposta la famiglia x86 come proXXXXXre preferito (più facile da gestire) tutto il resto dell'informatica era da inventare.Ci poteva stare che un Sinclair avesse cartucce magnetiche, un x86 floppy da 5,25 e 3,5" formattati a 750K e un'Amiga floppy da 3,5" formattati a 800K con tecnologia del tutto differente da quella usata in ambito x86 (e più affidabile: ho floppy Amiga ancora leggibili, o almeno l'anno scorso lo erano ancora).Ci poteva stare che migrare dati "fisici" da un computer ad un altro potesse essere un'operazione "costosa".Poi c'è stato un periodo "aureo" in cui ogni dispositivo, purché dotato di stack TCP/IP e dispositivo di comunicazione, poteva scambiare dati con qualunque altro.Quel periodo è al tramonto e tutto è iniziato con lo sviluppo del P2P.I grossi fornitori di hardware si sono accorti che un hardware completamente intercambiabile li mette in regime di concorrenza quasi perfetta, con un drastico calo degli utili.I produttori di software... che ve lo dico a fare? Tra "steam", PSN, iApp e chi più ne ha, più ne metta: ognuno tira acqua al proprio mulino.Per cui si arriverà al paradosso, grazie a Trusted Computing duPalladium e a tutto quel che verrà, che avremo computer di fatto omogenei per prestazioni, resi "unici" e incompatibili, esclusivamente dalla chiave crittografica.CiaoGTGuybrushwalled garden vs open wasteland
non è una scelta facilebertucciaRe: walled garden vs open wasteland
- Scritto da: bertuccia> non è una scelta facileE' una scelta facilissima invece.Quello che tu definisci wasteland e' una terra infinita dove chiunque puo' seminare e irrigare e alla fine tutti possono raccogliere.Tra l'essere libero gratis e pagare per venire incatenato la scelta e' fin troppo ovvia per poterla definire scelta.panda rossaRe: walled garden vs open wasteland
- Scritto da: panda rossa> > E' una scelta facilissima invece.> Quello che tu definisci wasteland e' una terra> infinita dove chiunque puo' seminare e irrigare e> alla fine tutti possono raccogliere.l'ultima volta che ci sono stato, c'erano tanti che seminavano ma il raccolto non era gran che> Tra l'essere libero gratis e pagare per venire> incatenato la scelta e' fin troppo ovvia per> poterla definire scelta.libero?se io sono in mezzo a un deserto, in che modo mi è utile l'essere libero?posso andare a farmi una nuotata? noposso andare al ristorante e farmi una bella cena? noposso .... ? no.cosa posso fare allora?posso adoperarmi e contribuire a costruire qualcosa.ecco che allora godo della libertà.ma non è gratis, mi è costata il tempo e la fatica che ho dedicato alla costruzione.e se nonostante gli sforzi questo non bastasse a ottenere ciò di cui avevo realmente bisogno, ecco che sono anche imprigionato, dato che non posso fare ciò che volevo, anche più di chi sta nel walled gardenbertucciaRe: walled garden vs open wasteland
- Scritto da: bertuccia> - Scritto da: panda rossa> > > > E' una scelta facilissima invece.> > Quello che tu definisci wasteland e' una> terra> > infinita dove chiunque puo' seminare e> irrigare> e> > alla fine tutti possono raccogliere.> > l'ultima volta che ci sono stato, c'erano tanti> che seminavano ma il raccolto non era gran> cheIntanto non devi averci fretta.E comunque quello che e' stato raccolto si sa da che semi ha avuto origine e che cosa c'e' dentro.Non puoi dire altrettanto di quei bei frutti rossi dipinti a mano nel walled garden dove c'e' solo l'oste che garantisce della bonta' dei suoi prodotti (che con la legge attuale non puoi neppure criticare perche' altrimenti il poveretto si sente diffamato).> > Tra l'essere libero gratis e pagare per> venire> > incatenato la scelta e' fin troppo ovvia per> > poterla definire scelta.> > libero?> se io sono in mezzo a un deserto, in che modo mi> è utile l'essere libero?Adesso te lo spiego.> posso andare a farmi una nuotata? noPuoi costruirti una piscina, come vuoi e dove vuoi.> posso andare al ristorante e farmi una bella> cena?> noPuoi aprirti il ristorante e cucinarti i piatti migliori.> posso .... ? no.Puoi tutto. Se vuoi.Tu invece non vuoi le cose, tu vuoi la pappa pronta.E quella ancora non c'e'... quindi devi portare pazienza e dare tempo a chi la sta preparando.> cosa posso fare allora?Tutto.> posso adoperarmi e contribuire a costruire> qualcosa.Esatto! > ecco che allora godo della libertà.> ma non è gratis, mi è costata il tempo e la> fatica che ho dedicato alla> costruzione.Ti e' costata il piacere di farlo.Tempo ben speso e fatica ben ripagata.> e se nonostante gli sforzi questo non bastasse a> ottenere ciò di cui avevo realmente bisogno, ecco> che sono anche imprigionato,No che non lo sei.Puoi sempre migliorare quello che e' stato fatto per adeguarlo alle tue esigenze.> dato che non posso> fare ciò che volevo,No, non sei stato capace di farlo. Ma nessuno te lo ha impedito.Se non riesci da solo prova collaborando con qualcuno che magari e' capace ma non ha l'idea. Tu gli spieghi, lui fa, e avete una cosa nuova utile ad entrambi.> anche più di chi sta nel> walled gardenParli come quel tale, che dopo la guerra di secessione americana, si lamentava dicendo: "Era meglio la schiavitu', almeno il padrone un piatto di minestra e un tetto sotto cui dormire me li dava."panda rossaRe: walled garden vs open wasteland
- Scritto da: bertuccia> - Scritto da: panda rossa> > > > E' una scelta facilissima invece.> > Quello che tu definisci wasteland e' una> terra> > infinita dove chiunque puo' seminare e> irrigare> e> > alla fine tutti possono raccogliere.> > l'ultima volta che ci sono stato, c'erano tanti> che seminavano ma il raccolto non era gran> che> > > Tra l'essere libero gratis e pagare per> venire> > incatenato la scelta e' fin troppo ovvia per> > poterla definire scelta.> > libero?> se io sono in mezzo a un deserto, in che modo mi> è utile l'essere> libero?> posso andare a farmi una nuotata? no> posso andare al ristorante e farmi una bella> cena?> no> posso .... ? no.> > cosa posso fare allora?> posso adoperarmi e contribuire a costruire> qualcosa.> > ecco che allora godo della libertà.> ma non è gratis, mi è costata il tempo e la> fatica che ho dedicato alla> costruzione.> > e se nonostante gli sforzi questo non bastasse a> ottenere ciò di cui avevo realmente bisogno, ecco> che sono anche imprigionato, dato che non posso> fare ciò che volevo, anche più di chi sta nel> walled> gardene quindi, seguendo questo tuo (s)ragionamento, tanto vale evitare di sforzarsi e ficcarsi direttamente da subito nel walled garden, senza neanche esserne spinti o costretti...no grazie, lascio volentieri queste cose ai quaraquaquàsay noRe: walled garden vs open wasteland
- Scritto da: bertuccia> ottenere ciò di cui avevo realmente bisogno, ecco> che sono anche imprigionato, dato che non posso> fare ciò che volevo, anche più di chi sta nel> walled> gardenFuori dal tuo walled garden ci sono sistemi che comunicano tra loro esattamente come fai tu all'interno del walled garden. Con la stessa semplicità, ma con qualcosina in più: intercomunicabilità. Se, ad esempio, il tuo walled garden avesse spinto per skype o per un prodotto open-source come videochat al posto di facetime, sareste meno walled. Se avesse spinto per DLNA al posto di AirPlay, ora sareste meno walled. Ecc... Ecc... Ecc...Se siete walled non è perché le cose funzionano meglio. È solamente perché l'azienda cui vi siete legati mani e piedi pensa che così facendo riesce a vendervi tutto (dall'iPhone al Mac). Visto che loro fanno soprattutto hardware, è meglio se comprate hardware loro! Quindi l'interoperabilità per Apple è solo una speranza vana...ProzacRe: walled garden vs open wasteland
- Scritto da: bertuccia> l'ultima volta che ci sono stato, c'erano tanti> che seminavano ma il raccolto non era gran> cheStrano, io ho sempre raccolto un sacco, molto più di quello che nel mio piccolo ho cercato di contribuire seminando a mia volta. Sei sicuro di non avere sbagliato "wasteland" ?CarloRe: walled garden vs open wasteland
- Scritto da: bertuccia[...]> libero?> se io sono in mezzo a un deserto, in che modo mi> è utile l'essere> libero?Nel modo in cui è utile ad ogni uomo libero.> posso andare a farmi una nuotata? no.Puoi scavare una buca, metterci il cemento, le piastrelle, il telo, gli skimmer, le pompe e tutto il resto.Puoi scavare un pozzo per prendere l'acqua e finalmente farti una nuotata.Però senza dover spendere un centesimo in autorizzazioni, tasse, royalties e quant'altro.Certo: devi sapere come si fa una piscina.> posso andare al ristorante e farmi una bella> cena?Puoi cacciare, accendere un fuoco, cucinare quello che hai cacciato... se sai cacciare E cucinare alla trappeur.In alternativa puoi costruire un ristorante (se sai farlo) e cucinare (sempre se).> no> posso .... ? no.Se sei in grado: puoi farlo.Nessuno te lo impedisce.Studia, cocco.> cosa posso fare allora?> posso adoperarmi e contribuire a costruire> qualcosa.Anche.Magari tu sai cucinare, ma non sai costruire.Il costruttore ti fa "copiare" un ristorante (nelle wasteland tutto è possibile) e tu ci metti le tue ricette di cucina e la tua bravura. > ecco che allora godo della libertà.La libertà che ti costruisci con le tue mani, giorno dopo giorno.> ma non è gratis, mi è costata il tempo e la> fatica che ho dedicato alla> costruzione.E hai acquisito anche "conoscenza", cosa strana questa.Ne parlava pure un certo Durante degli Alighieri, che tutti chiamavano "Nasone" o "Dante", in un canto della sua Commedia: "Fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza".Oltre ad arricchire chi la riceve senza impoverire chi la condivide, ha l'abitudine di ripagare il suo possessore con interessi parecchio elevati.> e se nonostante gli sforzi questo non bastasse a> ottenere ciò di cui avevo realmente bisogno, ecco> che sono anche imprigionato, dato che non posso> fare ciò che volevo, anche più di chi sta nel> walled> gardenNelle wasteland l'unica catena è quella della tua ignoranza e la spezzi con lo studio e l'acquisizione di conoscenza.Nel walled garden recintato in mezzo alle wasteland, alla tua ignoranza si aggiunge anche la catena del padrone del giardino.E se provi a spezzarla ti becchi una o più denunce.Fai un po' come credi, io preferisco essere libero, se tu preferisci un bel paio di manette alla moda fai pure.ciaoGTGuybrushRe: walled garden vs open wasteland
- Scritto da: panda rossa> - Scritto da: bertuccia> Quello che tu definisci wasteland e' una terra> infinita dove chiunque puo' seminare e irrigare e> alla fine tutti possono raccogliere.ottima similitudine> Tra l'essere libero gratis e pagare per venire> incatenato la scelta e' fin troppo ovvia per> poterla definire scelta.ma c'è chi soffre della sindrome del maggiordomo... una grave malattia, che affligge molti, i cui sintomi più evidenti sono l'assenza di autoconsapevolezza (di sè e del mondo circostante) e autodeterminazione, l'autoprivazione della possibilità di pensare autonomamente e di scegliere...say noRe: walled garden vs open wasteland
- Scritto da: panda rossa> - Scritto da: bertuccia> > non è una scelta facile> > E' una scelta facilissima invece.> Quello che tu definisci wasteland e' una terra> infinita dove chiunque puo' seminare e irrigare e> alla fine tutti possono> raccogliere.Quindi qualcuno si fa il XXXX e gli altri mangiano i frutti.> Tra l'essere libero gratis e pagare per venire> incatenato la scelta e' fin troppo ovvia per> poterla definire> scelta.La scelta del parassita è facile.ruppoloRe: walled garden vs open wasteland
- Scritto da: ruppolo> - Scritto da: panda rossa> > - Scritto da: bertuccia> > > non è una scelta facile> > > > E' una scelta facilissima invece.> > Quello che tu definisci wasteland e' una> terra> > infinita dove chiunque puo' seminare e> irrigare> e> > alla fine tutti possono> > raccogliere.> > Quindi qualcuno si fa il XXXX e gli altri> mangiano i frutti.Hai mai aperto un negozio vero ? Sai, quando ti fai il XXXX e poi offri un servizio ?> > Tra l'essere libero gratis e pagare per> > venire incatenato la scelta e' fin troppo > ovvia per poterla definire scelta.> La scelta del parassita è facile.Dipende parassita di chi, ad esempio tanti siti sono parassitano le mayor che pubblicizzano prodotti ed offrono servizi gratis.kraneRe: walled garden vs open wasteland
- Scritto da: ruppolo> - Scritto da: panda rossa> > - Scritto da: bertuccia> > > non è una scelta facile> > > > E' una scelta facilissima invece.> > Quello che tu definisci wasteland e' una> terra> > infinita dove chiunque puo' seminare e> irrigare> e> > alla fine tutti possono> > raccogliere.> > Quindi qualcuno si fa il XXXX e gli altri> mangiano i> frutti.Esatto. Per esempio io mi faccio il XXXX a spiegare l'informatica sul forum di PI e tu mangi i frutti.Oppure tu ti fai il XXXX a sparare cazzare sul forum di PI e io ne mangio i frutti facendomi ogni giorno grasse risate.Non c'e' obbligo. Entrambi lo facciamo perche' ci piace farlo.> > > Tra l'essere libero gratis e pagare per> venire> > incatenato la scelta e' fin troppo ovvia per> > poterla definire> > scelta.> > La scelta del parassita è facile.Quella del servo ancora piu' facile.panda rossaRe: walled garden vs open wasteland
Invece è una scelta facilissima. Il mondo è nato senza confini e noi non siamo nati dentro a delle gabbie. Perché dovremmo volontariamente trasformarci in polli d'allevamento o mucche da latte? Capirei (ma non approvo) chi fosse al posto di SJ, che mungeva i polli per un notevolissimo profitto, però tutti gli altri dovrebbero abbattere muri e gabbiette e non viverci dentro contribuendo a far ricchi degli sconosciuti.Come noRe: walled garden vs open wasteland
- Scritto da: Come no>che mungeva i polli [img]http://4.bp.blogspot.com/-qWhA3Yty4fM/TZkmEMlBgRI/AAAAAAAAKuM/aUCWhR8RGys/s1600/Epic_Facepalm_by_RJTH%2525255B1%2525255D%255B1%255D.jpg[/img]sbrotflRe: walled garden vs open wasteland
- Scritto da: bertuccia> non è una scelta facileIl problema non esiste. Open non vuol dire wasteland.La maniera in cui cerchi di sminuire le alternative dimostra come é caduta in basso l'opzione walled gardendfghjkRe: walled garden vs open wasteland
walled <s> garden </s> <i> wasteland </i> vs open <s> wasteland </s> <i> garden </i> Fixed :-) <b> ABOLIRE IL COPYRIGHT </b> P-)ABOLIRE IL COPYRIGHTbuchi neri ..
Mi dico subito in disaccordo con il fatto che il 100% dell'editoria sia un walled garden, infatti esistono svariati prodotti anche epaper che leggono benissimo i formati epub trasferibili direttamente tramite SD, senza parlare poi del Google Market che ospita diversi lettori open source.Quindi a meno che non si consideri la cultura come l'ultimo libro di Vespa o i romanzi di Dan Brown, si può liberamente usufruire di tutta la letteratura classica..Se in questo senso c'è stato un regresso non è dovuto all'ebook ma alla legge di estensione del Copyright, anche quello americano che ha per esempio riportato Orwell da patrimonio dell'umanità a libro commerciale.Per quanto riguarda molti prodotti odierni (smartphones, cloud computing, social networks), mi sembra che invece di giardini recintati, siano più simili a buchi neri.Tu ci passi vicino magari fai l'acquisto o ti iscrivi e in quel momento devi incominciare ad accettare compromessi che ogni giorno diventano più gravosi. Facebook un giorno ti dice ... da oggi diamo a tutti la storia della tua vita ... da domani ti mettiamo le applicazioni anche se non le hai chieste, dopodomani rivoluzioniamo la privacy mettendo tutto condivisibile con tutti, poi ritorniamo indietro anche se ormai è troppo tardi.E Andoid ? Clicca qui se vuoi limitare la "sincronizzazione". Ok ... apri l'email ... l'email non va senza sincronizzazione (perchè ?) ok .. sincronizziamo .... disponibile la nuova versione del giochino idiota che hai scaricato l'altro giorno è uguale a prima , però adesso ti traccia e può accedere ai tuoi dati personali, lo scarico in automatico ? Uff...Una situazione assurda insomma, se la accetti non ti accorgi di nulla, se incominci a non accettarla cioè se usi lo smarphone come un normale telefono con un minimo di applicazioni, o se cerchi di limitare la tua tracciabilità completa o proteggere in qualche modo la tua vita privata, ti ritrovi con un mattone sempre più inutile in tasca o con una pagina vuota.Il problema è che tutti sono risucchiati in universi paralleli e commerciali e nel mondo reale restano solo i paranoici e queelli che usano ancora l'email e un Nokia da 20 euro per telefonare e comunque hanno comunque una vita felice.Bad SapperRe: buchi neri ..
- Scritto da: Bad Sapper> Mi dico subito in disaccordo con il fatto che il> 100% dell'editoria sia un walled garden, infatti> esistono svariati prodotti anche epaper che> leggono benissimo i formati epub trasferibili> direttamente tramite SD, solo che TUTTI i *dispositivi* (hardware) con cui questi "prodotti" dovrebbero essere letti sono blindati e NON liberi> senza parlare poi del> Google Market che ospita diversi lettori open> source.cortesemente, mi indicheresti uno di questi lettori che sia privo di qualsiasi dispositivo DRM/TC sia hardware che software e il cui software sia tutto (compresi bootloader, firmware e driver) libero (nel senso del software libero e non del cosiddetto open source)?> Quindi a meno che non si consideri la cultura> come l'ultimo libro di Vespa o i romanzi di Dan> Brown, si può liberamente usufruire di tutta la> letteratura classica..e non, tolti vespa e dan brown, di tutto il resto, e non solo la letteratura?> Se in questo senso c'è stato un regresso non è> dovuto all'ebook ma alla legge di estensione del> Copyright, anche quello americano che ha per> esempio riportato Orwell da patrimonio> dell'umanità a libro commerciale.vero: copyright, brevetti e marchi sono, oggi, il cancro dell'umanità...anche se... copyright, brevetti e marchi non sono cose che esistono in natura, ma sono "creazioni" dell'uomo, più precisamente di una parte degli uomini che ne traggono potere e profitto/rendite a discapito di tutti gli altri uomini i quali però lasciano fare senza RIBELLARSI...> Per quanto riguarda molti prodotti odierni> (smartphones, cloud computing, social networks),> mi sembra che invece di giardini recintati, siano> più simili a buchi neri.e già> Tu ci passi vicino magari fai l'acquisto o ti> iscrivi e in quel momento devi incominciare ad> accettare compromessi che ogni giorno diventano> più gravosi.> > [...]>> Una situazione assurda insomma, se la accetti non> ti accorgi di nulla, se incominci a non> accettarla cioè se usi lo smarphone come un> normale telefono con un minimo di applicazioni, o> se cerchi di limitare la tua tracciabilità> completa o proteggere in qualche modo la tua vita> privata, ti ritrovi con un mattone sempre più> inutile in tasca o con una pagina vuota.> > Il problema è che tutti sono risucchiati in> universi paralleli e commerciali e nel mondo> reale restano solo i paranoici e queelli che> usano ancora l'email e un Nokia da 20 euro per> telefonare e comunque hanno comunque una vita> felice.già...say noRe: buchi neri ..
> cortesemente, mi indicheresti uno di questi> lettori che sia privo di qualsiasi dispositivo> DRM/TC sia hardware che software e il cui> software sia tutto (compresi bootloader, firmware> e driver) libero (nel senso del software libero e> non del cosiddetto open> source)?> Che domanda è ?Qui non ci siamo capiti su cosa è un Walled Garden e nemmeno su cosa è un EPUB, probabilmente.Cioè se compro un oggetto come un SONY READER, in cui posso inserire una qualsiasi SD card con un libro EPUB , non vedo perché debba occuparmi di come esegue il boot o di che diavolo di software monti. Non mi sembra molto Walled Garden, non fa alcuna fidelizzazione e non mi obbliga a comprare un altro Sony Reader e posso leggere i libri di chiunque senza che nessuno lo sappia.Se poi vuoi farti delle pippe mentali, metti su una debian su un tablet e mettici un lettore free di epub, così poi puoi dire di sapere come fa il boot.Bad SapperConcreto, propositivo, illuminante
Sono sempre stato propenso ad evitare lodi sperticate ad una qualsiasi persona, per "brava/capace" che possa essere.Però, dopo aver letto tutti i precedenti articoli di Calamari, ma in particolare questo di oggi, sento di poter dire che se passo ancora ogni tanto su Punto Trollatico è proprio e solo perché trovo questi interessantissimi articoli.Grazie Calamaridoc allegato velenosoRe: Concreto, propositivo, illuminante
- Scritto da: doc allegato velenoso> Sono sempre stato propenso ad evitare lodi> sperticate ad una qualsiasi persona, per> "brava/capace" che possa> essere.> Però, dopo aver letto tutti i precedenti articoli> di Calamari, ma in particolare questo di oggi,> sento di poter dire che se passo ancora ogni> tanto su Punto Trollatico è proprio e solo perché> trovo questi interessantissimi> articoli.idem> Grazie Calamarimi associoisay noRe: Concreto, propositivo, illuminante
tra l'altro, magari è solo una mia impressione, ma i troll troll troll non commentano questi articoli.finché non si parla di aziende specifiche, di analisi di mercato, di novità o lanci imminenti..kappesanteStanding ovation
<i> ...la meta del viaggio deve essere nella direzione "giusta", quella del libero sapere. Ed il libero sapere si trova in direzione della condivisione e della libera circolazione della conoscenza, non dentro giardini racchiusi da alti muri... </i> <b> Standing ovation </b> P-)ABOLIRE IL COPYRIGHTMi dispiace
Calamari, mi dispiace!Mi dispiace vederLa distribuire perle ai porci inascoltato...Mi rattrista vederLa sempre piu' simile a Cassandra, nella speranza di non fare anche noi la fine di IlioMi atterrisce l'idea che Lei possa essere la nuova Cassandra, ma so che e' cosi.Continuoi a scrivere,un sentito graziezomasRe: Mi dispiace
Penso che sappia anche lui, che le sue parole resteranno purtroppo inascoltate dalla grande massa, ma credo si renda anche conto che per quel piccolo nucleo di persone che lo ascoltano le sue parole sono molto importanti. E questo piccolo nucleo può cercare di diffondere queste parole almeno un pochino, pur sapendo di essere ancora più ignorato della stessa Cassandra.DrummerBellissimo articolo
Avevo già segnalato qui http://bfp.sp.unipi.it/btfp/?p=200&cpage=1#comment-68 l'articolo sull'altro Steve. Ho aggiunto un'ulteriore segnalazione nei commenti, sperando che i miei lettori umanisti la raccolgano. E' uno sputo in un mare, ma non vorrei trovarmi a pentirmi di non aver neppure provato a fare la mia parte, per quanto insignificante possa essere.Minima academicaRe: Bellissimo articolo
- Scritto da: Minima academica> E' uno sputo in un mare, ma non vorrei trovarmi a> pentirmi di non aver neppure provato a fare la> mia parte, per quanto insignificante possa> essere.Non è uno sputo in un mare, ci sono altri che la pensano come te, che non si allineano alla massa che in questo momento si spertica in elogi eccessivi e a senso unico, e che in questo momento se ne stanno zitti per due motivi:1) perché non è mai carino criticare un morto2) perché tanto non servirebbe a molto, le mode passano solo quando vengono rimpiazzate da altre modeCarlodomanda per Calamari
Non me la sento di discutere direttamente le sue affermazioni perché non so farlo senza essere troppo prlisso.C'è però una curiosità che avrei piacere che lei mi soddisfacesse, e che è in qualche modo IT (in tema). Diverso tempo fa ha raccontato che durante le sue vacanze lei andava in un internet point ma si rifiutava di utilizzare una connessione wireless. Ora invece dice di avere acquistato uno smartphone, e di usarlo, con prudenza ma di usarlo. Presumo dunque che faccia necessariamente uso della connessione wifi del suo smartphone. Se ho presunto bene, mi può dire cosa è cambiato da allora, cioè da quando lei rifiutava in toto le connessioni wifi?Grazie.reXistenZRe: domanda per Calamari
- Scritto da: reXistenZ> Non me la sento di discutere direttamente le sue> affermazioni perché non so farlo senza essere> troppo> prlisso.> C'è però una curiosità che avrei piacere che lei> mi soddisfacesse, e che è in qualche modo IT (in> tema). Diverso tempo fa ha raccontato che durante> le sue vacanze lei andava in un internet point ma> si rifiutava di utilizzare una connessione> wireless. Ora invece dice di avere acquistato uno> smartphone, e di usarlo, con prudenza ma di> usarlo. Presumo dunque che faccia necessariamente> uso della connessione wifi del suo smartphone. Se> ho presunto bene, mi può dire cosa è cambiato da> allora, cioè da quando lei rifiutava in toto le> connessioniSalvee' la presunzione che e' sbagliata. La ricerca di contraddizioni quindi e' viziata alla base.Si tratta di, se vogliamo dare una definizione, uno stile di vita.- in primis rifiutare quello che e' inaccettabile- in secundis, fare il resto limitando al massimo il dannoper cui non uso windows o prodotti Apple ma:uso il cavo quando posso sceglierlo rispetto al wi-fi, cripto quando posso scegliere rispetto al non.cripto, uso il 3G quando posso sceglierlo rispetto al wifi, uso il market quando posso scaricare come prima applicazione un monitor di applicazioni, etc. etc.Saluti. MarcoMarco CalamariRe: domanda per Calamari
> SalveGrazie per la sua risposta.> e' la presunzione che e' sbagliata. La ricerca di> contraddizioni quindi e' viziata alla> base.Riconosco di essere polemico per natura e di esserlo stato parecchio con lei in passato, ma davvero non ero mosso da intenti maligni come i farisei con Gesù.Lei parla di "ricerca di contraddizioni", io volevo semplicemente sapere se con il tempo e le nuove tecnologie lei aveva accettato dei compromessi (senza attribuire connotazioni negative a questo temine, dato che la nostra vita è fatta di compromessi quotidiani, garndi e piccoli).La sua risposta mi ha fatto nascere nuove curiosità: per esempio quando usa uno smartphone quali attività svolge, quali applicazioni esegue e quali attività NON svolge e quali applicazioni NON esegue, seguendo, come dice lei, il suo stile di vita. Io gliela butto lì come proposta: potrebbe diventare oggetto di uno dei suoi prossimi articoli.reXistenZRe: domanda per Calamari
Perchè continui a perdere tempo? Vedrai che tra un anno anche Calamari sarà felice e contento nel suo walled garden come tutto il resto del mondo.Il tempo passa e logora. Alla fine ci si arrende.Resistere è inutile.Get RealGrazie
Sono lieto di constatare che ci sono ancora coscienze ben sveglie. Viva la libertà di scelta o di rifiuto.Beppe CanicchioGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 6 ott 2011Ti potrebbe interessare