New Delhi (India) – Grande festa per gli ingegneri del nuovissimo Centro Spaziale di Sriharikota , nel nord dell’India: il PSLV, vettore a propulsione di realizzazione indiana, è riuscito senza problemi a mettere in orbita ben due satelliti per le telecomunicazioni. Continua la scalata tecnologica dell’India, rivelazione asiatica in pieno boom. Il primo è Cartosat-1, per l’osservazione del suolo terrestre: sarà in grado di produrre foto ad altissima definizione, riuscendo ad inquadrare un’auto da ben 650km di altezza. L’altro è un piccolo satellite, HAMsat, per le comunicazioni radio amatoriali.
Cartosat-1 fa parte del progetto Indian Remote Sensing , varato dal governo di New Delhi per l’osservazione dei mutamenti climatici ed ambientali nel sudest asiatico. L’uso della telerilevazione potrà servire, dicono gli ingegneri di Sriharikota, per prevedere disastri ambientali e per favorire la pianificazione urbana.
Si tratta di un altro grande passo in avanti per l’industria high-tech locale: “La nazione è fiera dei nostri scienziati ed ingegneri, ai quali esprimo le mie congratulazioni”, ha annunciato ufficialmente il Presidente Abdul Kalam. Il PSLV, Polar Satellite Launch Vehicle , è un vettore a propulsione di ultima generazione, che con i suoi 44 metri d’altezza potrà dare filo da torcere agli Ariane europei e ai Proton russi. Con questo collaudo della nuova rampa di Sriharikota, il grande paese asiatico entra nel business aerospaziale .
La nuova base è equipaggiata con tutte le apparecchiature e le infrastrutture necessarie per operare commercialmente nel settore dei satelliti. A partire dal 1988 l’India ha investito ingenti somme di denaro nei programmi spaziali, pianificando un cospicuo guadagno in termini scientifici ed economici. Ma le mire indiane sono ben più ambiziose: questa ultima versione del razzo PSLV verrà impiegata in una missione lunare progettata dall’Agenzia Spaziale Indiana per il 2007.
Tommaso Lombardi