Il simulatore di maternità

Il simulatore di maternità

Uomini, anche voi potrete provare l'ebbrezza di sentire scalciare in grembo i futuri pargoli
Uomini, anche voi potrete provare l'ebbrezza di sentire scalciare in grembo i futuri pargoli

Quante volte è capitato che la vostra compagna abbia gridato “Si muove, guarda quanti calci che sta dando”, ma la vostra mano non era in grado di avvertire neanche il minimo accenno di movimento? Che rabbia! Eppure sapete che è li, che si muove e magari sta anche ridendo di voi. La mamma può avvertire tutta una serie di sensazioni che al padre, per ovvie ragioni, vengono a mancare. Questa mancanza viene interpretata da alcuni come privilegio, mentre da altri viene vissuta come un limite e uno svantaggio. Al di là di come percepiate la cosa, i ricercatori del giapponese Kanagawa Institute of Technology hanno presentato al Tokyo Game Show 2011 il simulatore di maternità.

simulatore di maternità

Attraverso un giubbottino da indossare sull’addome si ha la sensazione di avere in pancia una creatura che sta crescendo. I nove mesi di gravidanza vengono simulati in appena due minuti di “gioco”. La giacca presenta alcuni palloncini in gomma nella parte interna che funzionano come attuatori ad aria, insieme a un sistema vibrante, una tanica d’acqua e alcuni sensori sensibili al tocco e all’accelerazione. Attraverso un compressore esterno gli attuatori ad aria, organizzati in matrici, si gonfiano e si sgonfiano velocemente e in modo continuo, dando la sensazione che il feto stia scalciando in differenti parti dell’addome, attuando una diversa pressione a seconda delle zone interessate. A velocità di gonfiaggio ridotte, il genitore simulato ha la sensazione che il bambino stia respirando.

Allo stesso tempo una pompa invia ad una tanica integrata un determinato quantitativo d’acqua, mantenuta alla temperatura tipica del liquido amniotico, pari cioè a 37-38°C. Mano a mano che il feto cresce, il quantitativo d’acqua con cui la tanica viene riempita è maggiore, per offrire la sensazione del feto che cresce anche in peso.

Quando si raggiunge il momento del parto il simulatore cambia modalità, per cui attraverso i sensori sensibili al tocco e grazie al sensore accelerometrico, l’utente può comunicare con il bambino. Ad esempio, se si muove la mano dolcemente sulla finta pancia, il bambino tenderà a rilassarsi, mentre se la si muove in modo agitato, il bambino diventerà nervoso e il sistema emulerà tali stati d’animo.
Allo stato attuale, il simulatore è ancora in fase di perfezionamento, ma il gruppo di ricerca sta già cercando fondi e finanziatori per ottenere una versione commerciale del prodotto.
Chissà se nella versione definitiva i ricercatori riusciranno a simulare anche i dolori del parto…

(via AkihabaraNews )

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Pubblicato il
12 ott 2011
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