Il supercomputer che vivrà per un giorno

Il supercomputer che vivrà per un giorno

Sono poche le macchine potenti in Canada e quindi nasce un network nazionale di computing distribuito. Per un giorno vivrà un supercomputer dedicato alla ricerca scientifica. Ma potrebbe essere solo l'inizio
Sono poche le macchine potenti in Canada e quindi nasce un network nazionale di computing distribuito. Per un giorno vivrà un supercomputer dedicato alla ricerca scientifica. Ma potrebbe essere solo l'inizio


Roma – Il bisogno aguzza l’ingegno ed è per la necessità di una elevata potenza di calcolo che i ricercatori dell’ Università canadese dell’Alberta hanno deciso di rivolgersi ad Internet e ai laboratori di ricerca del paese per ottenerla. Non disponendo di un classico supercomputer, gli scienziati ora puntano sul computing distribuito. L’unione – dicono – fa la forza.

La verità è che in Canada il supercomputing è trascurato e i laboratori di ricerca del paese hanno un bisogno enorme di capacità di processo. Secondo il professore Jonathan Schaeffer dell’Università canadese “c’è gente in questo paese che vuole fare ricerca ad altissimo livello ma non ha accesso al computing di altissimo livello”. Schaeffer è estremamente critico verso le politiche di acquisto pubbliche e private che impediscono ai ricercatori di rifornirsi dei “microscopi del nuovo millennio”, i supercomputer appunto.

L’idea lanciata dall’Università è quella di un’alternativa che il giorno 4 novembre prenderà vita per la prima volta. Quel giorno, infatti, i laboratori di mezzo paese cederanno parte delle proprie capacità di calcolo al sistema di supercomputing distribuito messo a punto da Schaeffer e colleghi.

Per questa “prima”, il progetto di ricerca che verrà svolto richiederebbe ad un computer normale sei anni di calcoli. Si tratta di un problema di chimica molecolare che il chimico Wolfgang Jaeger spera si possa risolvere in un giorno solo con il “nuovo” monster messo a sua disposizione.

Schaeffer e colleghi attribuiscono una grande importanza al successo di questa prima iniziativa e alla sua capacità di attribuire da subito al progetto di calcolo distribuito un grande rilievo con un grande risultato. Se tutto andrà per il meglio, infatti, è probabile che in futuro altri laboratori e centri di ricerca si uniranno al network e che sarà possibile effettuare esperimenti di calcolo magari anche due o tre volte al mese…

Va detto che la potenza di calcolo che il 4 novembre verrà impiegata non è minimamente comparabile a quella di un supercomputer di recente realizzazione. Schaeffer ha infatti calcolato che se tutta la capacità di calcolo disponibile in Canada venisse utilizzata contestualmente, non raggiungerebbe la potenza disponibile in alcune università americane e supererebbe di poco un ottavo della potenza del più potente supercomputer oggi attivo in Giappone.

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Pubblicato il
24 ott 2002
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