Il supervetro del MIT

Il supervetro del MIT

L'istituto statunitense ha realizzato un vetro in grado di auto-pulirsi e di non produrre riflessi. La produzione costa ancora parecchio, ma la tecnologia potrebbe cambiare radicalmente l'industria tecnologica
L'istituto statunitense ha realizzato un vetro in grado di auto-pulirsi e di non produrre riflessi. La produzione costa ancora parecchio, ma la tecnologia potrebbe cambiare radicalmente l'industria tecnologica

Un vetro che si pulisce da sé, è idrorepellente ed è immune a riflessi e distorsioni luminose: lo hanno inventato i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology facendo ricorso al nanotech, e ora promettono di cambiare in maniera profonda l’intera industria tecnologica.

L’hi-tech è display-dipendente, e le caratteristiche del vetro del MIT potrebbero essere considerate come una sorta di Eldorado per produttori e utenti: i ricercatori hanno creato la nuova tecnologia “incidendo” nanostrutture come si incidono i microchip al silicio, realizzando una tessitura “consistente in un array di coni nanoscopici cinque volte più alti della loro base di 200 nanometri”.

La nanostruttura conica fornisce al supervetro le sue abilità “straordinarie”: i nano-coni repellono le goccioline d’acqua che scivolando verso il basso portano con sé le particelle estranee e lo sporco, e donano al display la sua capacità di resistere ai riflessi e alle distorsioni dovute all’impatto della luce sul vetro.

Il MIT prevede l’approdo del suo supervetro sugli smartphone, i MID con touch-screen e i display per PC, ma prima occorrerà ridurre notevolmente l’alto costo di “incisione” delle nanostrutture caratteristiche della nuova tecnologia: i ricercatori dicono di essere già al lavoro in tal senso.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 2 mag 2012
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