Bloomington (USA) – Il modo migliore per scoprire se un testo non è stato generato da un calcolatore elettronico? Metterlo sotto la lente d’ingrandimento di un calcolatore elettronico. È quanto sostengono alcuni ricercatori della Indiana University , che hanno sviluppato un software per “smascherare” i documenti testuali assemblati da algoritmi informatici.
L’ Inauthentic Paper Detector è infatti un intuitivo applicativo online in grado di calcolare l’autenticità di un blocco di testo. Basta incollare i paragrafi selezionati all’interno di un box e lasciare che il software ne analizzi la struttura sintattica, grammaticale e linguistica: in pochissimo tempo, IPD emette il suo verdetto.
Una percentuale prossima al 100% – sostengono i ricercatori – indica buone possibilità che il documento sia stato scritto da un essere umano, mentre un punteggio molto basso è un buon indizio per scovare spam generato da macchine . “Possiamo analizzare la struttura e la validità di notizie, componimenti e soprattutto documenti tecnici e scientifici”, sostengono i creatori di IPD.
Si tratta principalmente di un esperimento di data-mining , ideato per combattere il fenomeno delle pubblicazioni scientifiche fasulle , un vizio molto diffuso nell’ambiente accademico informatico. IPD è quindi l’antidoto “naturale” a SCIgen , un generatore di paper completamente falsi.
Naturalmente, come puntualizzano gli autori, il software anti-falsi si limita all’analisi strutturale dei testi e non ne può assolutamente determinare il tenore scientifico: riesce soltanto a scoprire le “bufale” generate tramite algoritmi. Uno studio completamente errato ma scritto da un uomo, in poche parole, ha buonissime probabilità di superare il test IPD.