Roma – Strand Consult non ha dubbi: il Wireless Application Protocol (WAP), su cui gli operatori soprattutto europei hanno investito tanto quanto lo hanno ignorato i propri utenti, in Corea del Sud si è invece affermato.
La celebre società di analisi del mercato , in un rapporto denominato “The Korean Mobile Market, a window to 3G”, sostiene che in Corea del Sud gli operatori fatturano con i servizi WAP cifre del tutto simili a quelle fatturate grazie ai servizi SMS. E si tratta di servizi che secondo gli esperti sarebbero persino offerti a prezzi “gonfiati”.
Secondo gli analisti di Strand, in Europa si sarebbero consumati una serie di errori nella commercializzazione del WAP, presentato come la “internet mobile”: “Sarebbe più o meno come definire una nuova automobile capace di andare dappertutto in un paese privo di strade”. Il secondo problema per il WAP in Europa sarebbe stata l’assenza di contenuti effettivamente interessanti per l’utente. Da qui la grande diffusione di telefonini che sono anche abilitati per il WAP ma dai quali il WAP non viene utilizzato…
Il diverso approccio coreano secondo gli esperti porta il mercato del paese ad essere di qualche anno davanti a quello europeo, con 9 milioni di abbonati a servizi di telefonia mobile di seconda generazione e mezzo (2,5G) che utilizzano Java, WAP e anche i Multimedia Messaging Service che in questi mesi partono anche in Italia. Sono già 5 milioni quelli dotati di telefonini con display a colori e il WAP è ampiamente utilizzato, essendo una chiave dei servizi avanzati proposti dagli operatori sudcoreani.
Altre informazioni sono disponibili nel rapporto di Strand, disponibile a pagamento.