Roma – Il WAP non è morto, anzi. Lo sostengono gli esperti dell’autorevole Strand Consult, che non hanno dubbi: il WAP ha un grande futuro.
Non si calmano dunque le acque attorno al Wireless Application Protocol (WAP), la tecnologia che consente di accedere a servizi Internet via telefonino. Il sasso lanciato contro il WAP e il suo futuro da Jakob Nielsen e da altri esperti, continua ad essere oggetto di esame degli osservatori di settore.
Strand ritiene che il WAP sia una tecnologia unica e che dunque sia in errore chi la equipara ad altre tecnologie esistenti, “perché sarebbe come paragonare le pere alle mele”. Uno studio dell’azienda sostiene, in particolare, che le due maggiori critiche al WAP, la sua “lentezza” e le ridotte dimensioni del display del telefonino, non hanno fondamento.
Gli esperti danesi ritengono che “accedere alla Internet Mobile via WAP è più veloce che accedere ad Internet con un normale computer”. Nel rapporto si sostiene che quando un telefonino WAP ha caricato la sua prima pagina, il PC sta ancora caricando i propri software. Così, se si fa una “gara” tra telefonino e PC spenti per chi prima riesce ad accedere ad un servizio di news, allora vince il telefonino WAP…
Secondo Strand, WAP è un tool in mano a chi è spesso in movimento e se si paragona il suo device di accesso, il telefonino, al personal computer, è come paragonare un walkman ad un’orchestra sinfonica, ovvero fare un paragone tra due elementi che non hanno alcunché in comune ad eccezione del fatto che offrono entrambi musica.
La previsione della Strand è che il futuro del WAP non è quello di diventare un ambiente per “una piccola Internet” ma di trasformarsi in un vero e proprio nuovo medium alternativo capace di mettere insieme “portabilità e mobilità”.
Il futuro del WAP, in quest’ottica, sarebbe dunque brillante: “Riteniamo che Internet Mobile sarà un successo per la stessa ragione per cui il telefonino è stato un successo, ovvero la mobilità e la libertà di accedere alle informazioni in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo”.