Il web è auto-organizzante

Il web è auto-organizzante

Lo sostiene uno scienziato dei labs di NEC a Princeton. Secondo Gary Flake è ora a disposizione un nuovo algoritmo di ricerca capace di lavorare in modo del tutto nuovo
Lo sostiene uno scienziato dei labs di NEC a Princeton. Secondo Gary Flake è ora a disposizione un nuovo algoritmo di ricerca capace di lavorare in modo del tutto nuovo


Roma – Il Net è auto-organizzante. Non solo, la sua natura ricorda quella della biosfera terrestre, in cui più piccoli sono gli organismi, più diversificati tendono ad essere, ma anche più legati a leggi fisiche simili. Lo afferma il ricercatore del NEC Research Institute di Princeton, Gary William Flake, che sostiene di aver individuato alcune caratteristiche della rete che fino ad ora erano sfuggite e di aver trasformato il tutto in un nuovo algoritmo.

Stando al suo studio, al quale Flake ha dedicato un intero sito , nonostante la natura decentralizzata, disorganizzata ed eterogenea del web, dove milioni di individui con diversi background, culture e scopi operano in modo indipendente, la struttura del web si auto-organizza in “comunità” di informazioni collegate.

La conseguenza di questa auto-organizzazione è che esiste una certo grado rilevabile di ordine che emerge dalla connessione indipendente delle azioni dei singoli individui che si connettono e operano online.

Queste scoperte, secondo Flake,possono dar vita ad un nuovo metodo di ricerca delle informazioni online, un metodo capace di superare il problema dei termini o dei nomi uguali e di consentire un accesso più facile ad informazioni che oggi richiedono numerose ricerche prima di essere individuate.

Usando un nuovo algoritmo, sostiene Flake, la ricerca può concentrarsi sui collegamenti tra le pagine web anziché analizzare il contenuto testuale di una pagina. Flake ritiene che con questo metodo sia possibile non solo individuare pagine fino a questo momento ignorate dai motori, ma anche “mettere insieme” siti e pagine che abbiano un “minimo comune denominatore” in quella che ha definito “comunità di interesse”.

Con questo stesso sistema Flake ritiene possibile costruire anche filtri capaci di schermare, per esempio, la pornografia, con un’accuratezza fino a questo momento inarrivata.

Per rendere più chiaro il concetto di “comunità di pagine web”, Flake ha anche preparato un esempio che prende spunto dai fatti dell’11 settembre.

Flake ha insistito che questo algoritmo non sostituirà gli attuali tool di ricerca ma ne sarà un complemento.

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Pubblicato il
21 mar 2002
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