Il web come testimonianza

Il web come testimonianza

di L. Assenti. L'ultimo sforzo è quello della EFF, che propone un sito che dia consigli ma anche sia memoria della censura. In Italia proliferano iniziative analoghe o parallele. A caccia di una verità che rimanga sul mezzo digitale
di L. Assenti. L'ultimo sforzo è quello della EFF, che propone un sito che dia consigli ma anche sia memoria della censura. In Italia proliferano iniziative analoghe o parallele. A caccia di una verità che rimanga sul mezzo digitale


Roma – Sono in tanti ad aver accusato Internet di dare voce e spazio a chiunque al punto da creare un “rumore” capace di soffocare anche ciò che vale: un’accusa banalotta che viene spesso pronunciata da chi la rete la conosce poco e non sa come districarsi, come scegliere e come orientarsi o da chi teme per questo che anche gli altri non lo sappiano fare. Curioso e interessante allo stesso tempo, quindi, che ormai da qualche tempo stiano nascendo siti pensati come “luoghi di memoria”, “nuclei elettronici” che da un lato difendono il senso del libero flusso digitale delle informazioni e dall’altro evidenziano uno degli aspetti più entusiasmanti di quello strumento culturale che è la Grande Rete.

L’ultimo di questi “nodi” informativi di auto-difesa arriva dalla sempre attiva Electronic Frontier Foundation , senza dubbio l’organizzazione che da più tempo e con maggiori sforzi si occupa di difendere le libertà digitali quale garanzia al mantenimento delle promesse della diffusione di Internet sul pianeta.

EFF ha infatti creato il sito Chilling Effects Clearinghouse , uno spazio che da un lato offre una consulenza gratuita a coloro che operano su Internet e si trovano schiacciati da iniziative censorie nate sulla spinta delle grandi corporation e dall’altro si presenta come un archivio che testimonia, in un continuo divenire, gli eventi di censura ai danni del mezzo digitale.

In Italia pochi giorni fa l’associazione Isole nella Rete ha annunciato la creazione di Sotto Accusa , sito web nato espressamente per la difesa del cyberspazio. All’interno di questo spazio Internet confluiranno via via le testimonianze e i resoconti di episodi di censura considerati di particolare gravità dalla storica associazione telematica. Motore del sito la mailing list cyber-rights , uno dei più longevi e vivaci spazi di dibattito sulle libertà digitali in Italia.

Andando solo un altro po’ più in là e rimanendo nel nostro paese c’è stato anche il varo, da parte di alcuni esponenti della comunità ebraica, di InformazioneCorretta.com , un sito che punta a mettere in luce le occasioni nelle quali la stampa, in particolare quella cartacea, ha riportato in modo errato notizie attinenti al mondo ebraico fornendo una nuova versione dei fatti. Qualcosa di simile a quanto già fa nel mondo e anche in Italia Honest Reporting .

L’elenco potrebbe andare avanti. Anche perché gli spazi Internet pensati per rappresentare “testimonianza” e “memoria storica” – in un progress continuo possibile soltanto su questo medium – si stanno moltiplicando.

Che alcuni di questi siti, o di queste mailing list, possano risultare “di parte” è probabilmente inevitabile, com’è inevitabile che sia “di parte” chiunque abbia la pretesa di “dare informazioni” (diffidare di chi afferma la propria obiettività…). Ma poco importa, perché dimostrano, a chi è assordato dal rumore, che i toni acuti e i toni grevi della rete risuonano ben distinti: non avvertire la differenza è solo segno di mancanza di esercizio.

Lamberto Assenti

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Pubblicato il
27 feb 2002
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