Roma – I tecnici del Simon Wiesenthal Center , probabilmente il più noto centro operativo e di studio sulle attività anti-ebraiche, non hanno dubbi: su alcuni siti internet è apparso un appello firmato dall’organizzazione militante islamica di Hamas, un appello che invita ad una sorta di “jihad elettronica”.
La battaglia da combattersi a suon di bit, spiegano gli esperti in una nota, è una tre giorni che si conclude proprio in queste ore e che vuole prendere di mira gli interessi israeliani in rete, dunque i siti ebraici o altri spazi web comunque legati ad Israele.
Il Wiesenthal monitora da anni il web e ha più volte denunciato la presenza dei cosiddetti “siti dell’odio” in mezzo mondo richiedendo misure talvolta giudicate eccessive per frenare la diffusione di teorie razziste e antisemite. Proprio grazie a questo monitoraggio sarebbe incappato in particolare in due siti in lingua araba che fanno esplicito riferimento ad una campagna di cracking contro i siti ebraici.
Il rabbino Abraham Cooper, che fa parte del Center, ha spiegato in una breve intervista alla Reuters come uno di questi siti offra anche informazioni tecniche su come agire per provocare il maggior numero possibile di danni.
Va detto, però, che non è chiaro e non si sa quanto l’appello apparso online sia stato effettivamente letto né se abbia davvero spinto molti ad agire in quella direzione.