Pechino (Cina) – La tecnologia sviluppata dalla Cina per le reti cellulari di terza generazione (3G), nota con il nome di TD-SCDMA (Time Division Synchronous CDMA), comincia a risvegliare l’interesse dei colossi occidentali. Fra questi c’è la tedesca Siemens, che ha annunciato un accordo con il produttore cinese di apparati per le telecomunicazioni Huawei Technologies per progettare, produrre e commercializzare nel paese asiatico telefoni cellulari 3G basati sul giovane standard TD-SCDMA.
L’accordo prevede la costituzione, con un investimento di 100 milioni di dollari, di una joint venture fra le due aziende posseduta al 51% da Siemens e al 49% da Huawei. Il produttore tedesco prevede di rilasciare sul mercato cinese i primi cellulari TD-SCDMA a partire dal prossimo anno.
Sebbene la tecnologia TD-SCDMA abbia al momento poche chance di varcare i confini della Cina – confini oltre i quali, come noto, la partita si gioca fra lo standard americano CDMA2000 e lo standard europeo UMTS – il mercato della telefonia mobile 3G cinese, da solo, è destinato a rappresentare una fetta sempre più cospicua di quello globale e, di conseguenza, ad attrarre sempre più l’interesse dei giganti occidentali. Non è un caso che proprio di recente il colosso delle telecomunicazioni canadese, Nortel, abbia aperto un laboratorio a Pechino dove, insieme all’azienda locale Datang, svilupperà infrastrutture di rete basate sulla tecnologia TD-SCDMA.
Siemens sostiene che la tecnologia 3G cinese è ormai sufficientemente matura per essere impiegata in ambito commerciale e surclassare, almeno in Cina, le tecnologie concorrenti. L’azienda tedesca, insieme alla sua nuova partner, intende promuovere lo standard TD-SCDMA anche al di fuori della Cina, dove può eventualmente essere adottato come soluzione complementare alle reti GSM e W-CDMA.
Dal 2001 TD-SCDMA fa parte delle specifiche emanate dal 3GPP , noto consorzio internazionale impegnato nello sviluppo di interfacce e applicazioni standard per le reti mobili di terza generazione.