Immagini di nudo create con l'AI: la denuncia di Francesca Barra

Immagini di nudo create con l'AI: la denuncia di Francesca Barra

La Polizia Postale indagherà sull'origine delle immagini, dopo la denuncia di Francesca Barra: sul web circolano nudi generati con l'AI.
Immagini di nudo create con l'AI: la denuncia di Francesca Barra
La Polizia Postale indagherà sull'origine delle immagini, dopo la denuncia di Francesca Barra: sul web circolano nudi generati con l'AI.

Le immagini allegate qui sotto sono state condivise da Francesca Barra sul proprio profilo Instagram, accompagnate da un lungo post in cui racconta di aver scoperto un sito che ha pubblicato immagini di me nuda, generate con l’intelligenza artificiale. La denuncia della giornalista accende, anzi riaccende, i riflettori su un grave problema che evolve di pari passo con le abilità dell’AI, portando con sé inevitabili conseguenze.

Non sono io, ma qualcuno ha deciso di costruire quella menzogna per ottenere attenzione e insinuare il dubbio che potessi essermi mostrata in quel modo negli ambienti in cui lavoro o ho lavorato: in Mediaset e con Piero Chiambretti.

Francesca Barra denuncia: immagini di me nuda con l’AI

Barra ha ragione a definirla una violenza, un abuso che marchia la dignità, la reputazione, la fiducia. Prima di lei avevano provato a farlo in tanti. C’è chi si batte contro i deepfake ormai da parecchi anni: Scarlett Johnansson è da sempre la paladina di questa lotta impari.

Il post di Francesca Barra che denuncia le foto nude create con l'AI

Come riportato da Ansa, la Polizia Postale ha dichiarato che saranno condotti accertamenti sull’ennesimo sito sessista scoperto online (che qui non linkeremo, complimenti ai colleghi hanno deciso di portargli traffico). Il danno però è fatto. Anche nel caso in cui dovessero essere individuati i responsabili, difficilmente si riuscirà a far pulizia di quanto già riversato sul web.

Un tema delicato, un terreno scivoloso

Il tema torna a essere sottoposto all’attenzione del grande pubblico. E questo è sia un bene sia un male. Da una parte consente di affrontare il problema, di denunciarlo, di evitare che ci si giri dall’altra parte ignorandolo oppure etichettandolo come una bravata di qualche buontempone online.

Dall’altro, rischia di alimentare una curiosità morbosa e la condivisione di quegli stessi contenuti che si vorrebbe bandire. Un pericolo di cui abbiamo scritto di recente anche in relazione a vicende legate al gossip e alla cronaca nera.

Fonte: Ansa
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Pubblicato il
27 ott 2025
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