In arrivo un nuovo fisioterapista robot

In arrivo un nuovo fisioterapista robot

Il prototipo può essere programmato da un fisioterapista umano ed eseguire quindi le prestazioni impostate. Programmazione che può essere modificata da remoto
Il prototipo può essere programmato da un fisioterapista umano ed eseguire quindi le prestazioni impostate. Programmazione che può essere modificata da remoto

Londra – Curare un numero più elevato di pazienti, svincolare questi ultimi dai paletti costituiti dagli orari dei fisioterapisti e, in definitiva, offrire un servizio più comodo: questa l’idea dei ricercatori che hanno sviluppato un nuovo curioso prototipo di robot-terapista .

NexOS, questo il nome del robot sviluppato nel Regno Unito, può essere programmato per ripetere certi movimenti impostati dal fisioterapista, un programma di cura che in qualsiasi momento può essere aggiornato, anche da remoto. Una possibilità, quest’ultima, che potrebbe aumentare notevolmente l’efficienza delle terapie, rendendo anche più fluida la fornitura della prestazione.

Come segnala AlphaGalileo è possibile modificare l’ampiezza del movimento, la sua velocità, la forza, il numero di ripetizioni, con la garanzia che ogni programma sia tarato sulle esigenze del singolo paziente. “NexOS – scrive il magazine scientifico – da remoto restituisce informazioni direttamente al fisioterapista, che così è in grado di monitorare anche da un altro luogo i progressi del paziente, e di modificare anche il programma di esercizi”.
Al progetto stanno lavorando i ricercatori di una serie di istituti di ricerca e ospedalieri britannici: Sheffield Hallam University , la University of Sheffield , il Barnsley Teaching Hospitals NHS Trust e la University of Abertay Dundee .

Secondo Sue Mawson , uno dei ricercatori coinvolti in NexOS, sono necessarie prove cliniche sul sistema “ma il potenziale è quello di offrire ai fisioterapisti la possibilità di trattare un maggior numero di pazienti. Solo un fisioterapista professionista ha l’esperienza per valutare le esigenze del paziente, programmare gli esercizi e analizzare i dati per controllare l’efficacia della terapia, ma (NexOS, ndr.) evita che tutte le sedute debbano avvenire faccia-a-faccia”.

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Pubblicato il
14 feb 2007
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