Pechino – Una bacheca elettronica universitaria che via internet era frequentata da numerosissimi studenti cinesi è stata chiusa dopo l’apparizione di alcuni articoli riguardanti i fatti di piazza Tienanmen, dove nel 1989 fu violentemente sedata nel sangue la rivolta democratica studentesca, conclusa con la morte di moltissimi studenti.
“Tutti sanno – ha spiegato alla Reuters un funzionario del Consiglio di stato cinese – che le università non sono posti tranquilli, ma il problema è ancora troppo caldo perché gli studenti ne possano parlare su web. Pubblicare articoli sugli incidenti del 4 giugno rappresenta una grave violazione della legge sull’informazione online”.
Ed è proprio per questi motivi che il Consiglio ha chiesto all’Università della Scienza e della Tecnologia di Wuhan di chiudere la bacheca Baiyun Huanghe (bbs.whnet.edu.cn). Ma il 31 agosto, giorno della chiusura, le università annunciarono che la bacheca veniva “temporaneamente chiusa a causa di alcuni problemi tecnici” per poi affermare che sarà “il comitato universitario di partito che prenderà in gestione la bacheca dopo la sua temporanea sospensione”.
I 30mila frequentatori della bacheca dovranno prossimamente fare i conti con una schiera di nuovi moderatori. Gli studenti-moderatori sono stati sostituiti da funzionari ad hoc e chi vorrà partecipare alla bacheca dovrà venire allo scoperto con nome e cognome e altre informazioni identificative.
Naturalmente la protesta telematica è scattata immediatamente, con migliaia di messaggi a riempire altri punti di incontro del circuito universitario. Le accuse alle autorità comprendono anche quella di aver voluto, con il provvedimento, tacitare le critiche per la corruzione governativa e verso altri eventi ufficiali che venivano animatamente discussi nella bbs.