In Cina vietati mp3 e ecommerce

In Cina vietati mp3 e ecommerce

Per il momento il divieto riguarda lo scaricamento dei file e la vendita di prodotti audio e video online ma c'è chi teme che la cosa possa estendersi anche ad altri settori
Per il momento il divieto riguarda lo scaricamento dei file e la vendita di prodotti audio e video online ma c'è chi teme che la cosa possa estendersi anche ad altri settori


Pechino (Cina) – Nella Cina delle contraddizioni mantenute a suon di dollaroni occidentali c’è anche spazio per il divieto al commercio elettronico. Certo, ora riguarda soltanto una fetta, peraltro ampia, del settore, ma c’è chi teme, visti i precedenti, che il divieto possa presto estendersi a dismisura.

Il ministero della Cultura ha infatti disposto che tutte le aziende impegnate in attività di commercio elettronico debbano ottenere una speciale licenza entro il primo maggio. Inoltre ha stabilito che nessuna azienda potrà vendere online prodotti audio e video di provenienza straniera e ha ordinato che tutte le aziende a partecipazione straniera siano escluse dal commercio di qualsiasi prodotto audiovisuale.

Stando al ministero queste misure “sono atte a prevenire la pirateria e lo sviluppo del mercato nero”. Per affermarlo con più forza le autorità hanno anche proibito a chiunque di scaricare file in formato mp3, sebbene non siano chiari i dettagli delle sanzioni o delle pene previste in caso di trasgressione. Ma queste, in Cina, sono da decenni elementi discrezionali delle autorità giudicanti.

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Pubblicato il
27 mar 2000
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