In Germania i primi e-passport

In Germania i primi e-passport

Il ministro degli Interni non ha dubbi e conferma che la sua nazione sarà la prima ad utilizzare i passaporti biometrici. Al centro il riconoscimento facciale. Tutto bene?
Il ministro degli Interni non ha dubbi e conferma che la sua nazione sarà la prima ad utilizzare i passaporti biometrici. Al centro il riconoscimento facciale. Tutto bene?


Berlino – E’ ufficiale, la Germania sarà il primo paese comunitario ad adottare i passaporti biometrici. Il Ministro degli Interni Otto Schily ha confermato che gli e-passport saranno presto una realtà per tutti i cittadini e “un reale vantaggio per la sicurezza”. Tecnicamente gli e-passport integreranno nelle copertine un microchip che verrà usato come memoria per archiviare i dati biometrici del volto del possessore , e dal 2007 le impronte digitali.

Durante il controllo della dogana un dispositivo attuerà lo scanning facciale mentre l’addetto alla sicurezza provvederà ad inserire l’e-passport in un altro scanner. Il sistema centrale si occuperà poi del confronto dei dati raccolti. “La contraffazione sarà impossibile, o comunque molto difficile da realizzare”, ha dichiarato Schily.

Secondo Peter Schaarm, commissario del Garante per la Protezione dei Dati Personali tedesco , gli e-passport avrebbero bisogno di un maggior numero di test , con risultati trasparenti alla portata di tutti. “Le autorità in pratica non ci hanno fornito alcun dato riguardante i risultati dei test. Non abbiamo avuto modo di valutare il livello di sicurezza degli e-passport”, ha dichiarato Schaarm. “La mia preoccupazione riguarda la possibilità di accesso non autorizzato ai dati biometrici; vorrei essere sicuro della loro salvaguardia”.

Il Governo tedesco, inoltre, ha affermato che tutti i dati confidenziali saranno archiviati in un database centralizzato . Una soluzione che di recente Jerry Fishenden, esperto di sicurezza informatica di Microsoft, aveva sconsigliato per il progetto britannico riguardante le nuove carte d’identità elettroniche. Anche per Schaarm questa strada andrebbe valutata attentamente. “Abbiamo sicuramente bisogno di un’indicazione precisa dalla Comunità Europea. Tutto questo sta procedendo troppo in fretta, tanto più che la Commissione Europea ha posto come data di aggiornamento per i passaporti il prossimo agosto 2006 “, ha ricordato il commissario tedesco.

Secondo alcuni analisti, dietro questa accelerazione ci sarebbe l’interesse degli Stati Uniti, che dopo l’11 settembre 2001 hanno iniziato a spingere per l’adozione degli e-passport e dal prossimo ottobre 2006 non permetteranno l’ingresso ai passeggeri che ne saranno privi.

Sebbene i cittadini tedeschi non abbiano troppo gradito la veloce adozione degli e-passport, alcuni analisti sostengono che dietro l’operazione si nascondano anche interessi commerciali di un certo peso. L’immagine dell’industria locale se ne avvantaggerebbe notevolmente, tanto più che Infineon , che realizzerà i chip da integrare nei passaporti, sembra essere già pronta per nuove commesse internazionali. E forse non è un caso che il Governo australiano, che tempo fa ha annunciato il lancio dei suoi passaporti elettronici , si sia avvalso della collaborazione tedesca.

“Siamo ancora all’inizio, ma siamo già sulla giusta strada”, ha dichiarato il parlamentare cristiano-democratico Clemens Binninger. “Il futuro è nella sinergia della tecnologia biometrica con le telecamere a circuito chiuso. Abbiamo già riscontrato quanto sia stato fondamentale l’apporto dei sistemi di telecamere per l’individuazione dei terroristi negli attacchi di Londra”

E se qualcuno dovesse mai pensare al vecchio regime comunista della Repubblica Democratica Tedesca per le considerazioni sulla policy riguardante la privacy, potrebbero essere di conforto le affermazioni di un cittadino berlinese, raccolte da una testata giornalistica locale: “Ho vissuto oltre cortina tutta la vita. La Privacy neanche lì era una priorità”, ha dichiarato il berlinese.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
4 nov 2005
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