In Giappone il computer più veloce del mondo

In Giappone il computer più veloce del mondo

Gli USA perdono la leadership nel supercomputing a favore del Giappone, dove NEC ha partorito un mostro capace di stracciare ogni record precedente
Gli USA perdono la leadership nel supercomputing a favore del Giappone, dove NEC ha partorito un mostro capace di stracciare ogni record precedente


Tokyo (Giappone) – Entrato in funzione lo scorso marzo, l’Earth Simulator di NEC è stato inserito ufficialmente al vertice della classifica mondiale dei 500 supercomputer più veloci al mondo.
L’evento segna una pietra miliare nella storia del calcolo elettronico: gli Stati Uniti, infatti, si vedono sfuggire di mano una leadership da lungo tempo consolidata nel campo della tecnologia per il supercomputing.

Capace di eseguire 35.000 miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo (35 Tflop/s), questo “mostro” – di cui ha parlato recentemente Punto Informatico – è ben cinque volte più veloce dell’Asci White-Pacific, il supercomputer di IBM che deteneva il precedente record presso il Lawrence Livermore National Laboratory americano.

Con una superficie occupata di circa 50 x 65 metri, il colossale computer “dagli occhi a mandorla” è costituito da 640 nodi, ognuno dei quali consiste in 8 CPU vettoriali per un totale di 5.120 processori (contro gli 8.192 dell’Asci White). Ogni nodo è dotato di 16 GB di memoria e le CPU sono state costruite con un processo produttivo a 0,15 micron.

L’Earth Simulator, installato presso l’istituto giapponese Yokohama per le Scienze Terrestri, verrà utilizzato per simulare le complessità della struttura e comportamento del pianeta Terra, fra cui i cambiamenti climatici, la tettonica e diversi fenomeni naturali a questi legati.

L’idea del progetto è nata nel 1997 ed ha richiesto cinque anni di sviluppo per essere messa in pratica sotto forma del più potente calcolatore al mondo.

Nel frattempo IBM sta lavorando ad un supercomputer che, una volta ultimato, dovrebbe essere in grado di operare alla vertiginosa velocità di 200 Tflop/s. Per ultimare il progetto, che Big Blue sta portando avanti in collaborazione con il Dipartimento per l’Energia americano, ci vorranno però ancora dai 3 ai 4 anni.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il 23 apr 2002
Link copiato negli appunti