In Siria internet per scuole e privati

In Siria internet per scuole e privati

Il figlio del "vecchio" Assad è la forza motrice dell'apertura ad internet da parte del governo. Al centro la cooperazione con il Libano e la formazione scolastica e specialistica
Il figlio del "vecchio" Assad è la forza motrice dell'apertura ad internet da parte del governo. Al centro la cooperazione con il Libano e la formazione scolastica e specialistica


Damasco (Siria) – Procede la “rivoluzione copernicana” del governo di Damasco in materia di internet. Sta infatti partendo un programma di allargamento dell’accesso e delle reti di telecomunicazione a favore in primo luogo delle scuole ma anche, entro breve, dell’utenza privata.

A spingere per la diffusione di internet nel paese è il figlio del presidente siriano, Bashar al-Assad, secondo cui “il lavoro per diffondere l’accesso deve andare avanti senza interruzioni. Questo servizio dovrà raggiungere tutte le famiglie”.

Si tratta di una rivoluzione perché, fino ad ora, l’accesso alla rete era riservato, con numerose forme di limitazione e con una certa riluttanza delle autorità a concederlo, ad enti governativi e a selezionatissimi utenti privati. Le password di accesso si sono comunque diffuse nel paese, al punto che già oggi si calcola che almeno 10mila siriani abbiano la possibilità di connettersi saltuariamente ad internet. La sfida è quella di rendere la cosa interessante per una popolazione di 17 milioni di persone.

Per riuscirci Bashar conta molto sul rapporto con il Libano, un paese dove l’offerta di connettività va accelerando anche grazie ad un mercato pressoché completamente deregolamentato. Il problema centrale è quello delle infrastrutture. Allo stato attuale, infatti, persino il traffico di soli 10mila utenti sembra mandare in tilt le linee di rete.

A sostenere Bashar c’è anche la Computer Society siriana, un ente non governativo che ha già messo nel mirino la normativa vigente relativa alle importazioni, normativa considerata un freno per lo sviluppo. L’importazione di hardware dall’estero, infatti, non è soltanto soggetta a lunghe e costose procedure burocratiche ma anche a tariffe doganali del 30 per cento più elevate rispetto alle altre merci.

Secondo Saadalla Agha al-Kalaa, portavoce della Computer Society, un piano di aggiornamento delle infrastrutture e di allargamento dell’accesso dovrebbe concludere la sua prima fase già entro l’anno: “Il nostro piano di computerizzazione è centrato sulle scuole e sul sistema formativo. Le scuole superiori hanno già i computer”.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
28 apr 2000
Link copiato negli appunti